I pescatori: non è una resa

Si torna in mare, ma pronti a fermarsi di nuovo se le richieste non saranno esaudite

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di Mario Pacetti

L’assemblea degli armatori civitanovesi dello strascico, originariamente prevista per ieri, è stata annullata. Non s’è fatta più perché, in relazione agli accordi maturati la sera prima fra i capi delle marinerie del medio-basso Adriatico riunitisi proprio nella nostra città, non risultava alcuna opposizione al ritorno in mare delle barche domenica notte. E di conseguenza l’adunanza era superflua. Confermata, dunque, la fine di una serrata che, a Civitanova come in altri distretti del centro-sud (altrove s’è invece lavorato qua e là), è durata ininterrottamente per tre settimane. Ma i pescatori non hanno raggiunto finora gli obiettivi fissati ed è dunque possibile che, qualora da Roma non arrivino segnali incoraggianti nei prossimi giorni, si ricominci daccapo con un nuovo "sciopero" a stretto giro di posta. Soprattutto se il prezzo del gasolio dovesse continuare a salire, strozzando ancora di più la categoria. Lunedì si lavorerà per 24 ore e nella nottata successiva i nastri del mercato ittico all’ingrosso torneranno in movimento dopo un bel po’ di tempo (l’ultima asta risale alla notte tra il 19 e il 20 maggio). Si preannunciano in prima battuta prezzi gratificanti per i pescatori. La gente ha voglia di riassaggiare il pesce fresco locale e così i grossisti scuciranno i cordoni dei portafogli. Ma è possibile che, già nella successiva nottata di contrattazioni, si ritorni alle consuete quotazioni di giugno. Tra gli effetti collaterali, una salutare boccata d’ossigeno per i ristoranti di pesce.