"Il 25 Aprile nel segno dei fratelli Brancondi"

Il sindaco Michelini ha ricordato Paolo e Bruno, trucidati dai nazisti. Nel pomeriggio famiglie e ragazzi hanno festeggiato in pineta

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di Giorgio Giannaccini

Una celebrazione del 25 Aprile davvero partecipata, quella andata in scena ieri mattina a Porto Recanati, poi proseguita con una festa nella pineta Volpini, dove molti ragazzi e famiglie hanno passato il pomeriggio. La cerimonia è iniziata alle 10, davanti al castello svevo, dove il sindaco Andrea Michelini, accompagnato dalla banda cittadina, ha reso omaggio ai caduti nella lotta di Liberazione dal nazifascismo. Il giro è poi proseguito prima davanti alla casa di riposo "Gervasi" di corso Matteotti e poi sul lungomare Lepanto, di fronte alla casa natale dei fratelli Paolo e Bruno Brancondi, trucidati dai nazisti nelle campagne di Castelfidardo. "Oggi è la festa di chi ha creduto nella rinascita del nostro Paese – sono le parole pronunciate da Michelini –. Una festa fortemente voluta nel 1945: le nostre donne, i nostri uomini, i nostri giovani hanno combattuto per la libertà. Ed è proprio con il pensiero rivolto a quella gioventù che vorrei dedicare la ricorrenza che celebriamo ai ragazzi di oggi, che rappresentano il presente e il futuro di questa città. La memoria è il principale baluardo, affinché le tragedie che stiamo tuttora vivendo non possano più ripetersi". Il sindaco Michelini ha dunque depositato una corona di alloro davanti alla casa dei fratelli Brancondi, ricordando la loro storia. "Le nuove generazioni devono sapere dei fratelli Paolo e Bruno Brancondi, antifascisti, che furono barbaramente uccisi dai nazisti nelle campagne di Castelfidardo, il 29 giugno del 1944. Nell’aprile del 1944 Loreto fu occupata dall’esercito tedesco; a maggio si costituì un comitato di liberazione nazionale e parallelamente il gruppo Brancondi, con a capo l’ingegner Paolo". Al termine del discorso è iniziata la pedalata fino alla pineta Volpini, organizzata dall’amministrazione comunale per omaggiare la bicicletta, uno dei simboli della lotta partigiana. Un’iniziativa che ha registrato una grossa partecipazione di cittadini. Subito dopo è partita la festa in pineta, proseguita nel pomeriggio all’insegna della musica e dello street food, con una folta presenza di giovani e di famiglie. Una giornata, insomma, riuscita, durante la quale la cittadinanza si è finalmente riappropriata della pineta, un luogo che troppo spesso in passato è stato al centro delle cronache per fenomeni di spaccio e prostituzione.