Il crac Civita Park in tribunale Tredici persone sotto accusa

Bancarotta fraudolenta, nel mirino anche gli ex vertici di Banca Marche e Medioleasing

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Slitta l’udienza preliminare per il crac della Civita Park, la società che otto anni fa realizzò fiera, palas e centro commerciale. Tredici persone accusate di bancarotta fraudolenta, tra cui anche i vertici dell’ex Banca Marche e di Medioleasing. Nel mirino della Procura prestiti, finanziamenti e cessioni tra società controllate dagli stessi soggetti, avvenuti a ridosso del fallimento della Civita Park, dichiarato a gennaio del 2015. Nella vicenda era coinvolto anche Mauro Mattucci di Montesilvano, amministratore di fatto della società, morto due anni fa. Per l’ex Banca Marche sono indagati Massimo Bianconi, direttore generale, il maceratese Lauro Costa, presidente del cda e poi vicepresidente e anche presidente del cda della controllata Medioleasing; Tonino Perini di Trecastelli, vicepresidente cda; Bruno Brusciotti di Camerino, membro del cda e del comitato esecutivo; Michele Giuseppe Ambrosini, di Urbino, presidente del cda e consigliere; Giuliano Bianchi di Macerata, membro del cda; Stefano Vallesi di Macerata, direttore commerciale e vicedirettore generale area mercato e membro del cda di Medioleasing; Daniele Cuicchi di Senigallia, caposervizio commerciale di Medioleasing, e Claudio Dell’Aquila, di Roma, del cda di Medioleasing. Per la Civita Park sono indagati Giuliano Ginnobili di Corridonia, amministratore unico, Sergio Foresi di Morrovalle e Franco Sagretti di Corridonia, consiglieri, poi Nazzareno Gismondi di Montegranaro, consulente contabile e fiscale. Sagretti e Foresi sono accusati dal sostituto procuratore Vincenzo Carusi di aver distratto somme dalla Civita Park, per rimborsare i finanziamenti dati da società partecipanti la stessa, di cui i tre erano soci; si parla di cifre da 13mila fino a un milione e 681mila euro. Nel mirino anche fatture per 450mila euro relative al supappalto per il centro commerciale, per acconti su lavori fittizi. Foresi, Sagretti, Costa, Perini, Brusciotti, Ambrosini, Bianchi, Bianconi, Vallesi, Cuicchi e Dell’Aquila sono chiamati a rispondere di un prestito di diversi milioni. Banca Marche, per l’accusa, sarebbe diventata creditrice della Civita Park per 26 milioni e 394mila euro e la Civita Park avrebbe venduto a Medioleasing, controllata da Banca Marche, il terreno per il centro commerciale a 30 milioni. Il terreno sarebbe stato subito dato in locazione alla Civita Park, che avrebbe usato la maggior parte dei soldi avuti da Medioleasing per saldare il debito con Banca Marche. Ancora, Ginnobili avrebbe ceduto il ramo d’azienda costituito dall’attività della Civita Park alla Cuore Adriatico, partecipata al 66% dalla M-Costruzioni, senza corrispettivi per la Civita Park. Foresi, Sagretti, Ginnobili e Gismondi avrebbero poi falsificato le scritture contabili della Civita Park. Ieri in tribunale si è tenuta l’udienza preliminare. Ma gli avvocati difensori Stefano Chiodini, Alessandro Perrucci, Maria Grazia Barbarella, Guerrino Ortini, Giancarlo Nascimbeni, Nicola Perfetti, Maurizio Cinelli, Riccardo Leonardi e Francesco De Minicis hanno eccepito la nullità del capo di imputazione per indeterminatezza e l’incompletezza del fascicolo, da cui mancherebbero alcuni documenti. Il giudice Bonifazi ha così rinviato la udienza al 22 novembre.

Paola Pagnanelli