"Il destino del cantiere non è deciso"

L’avvocato della Anconetani: ancora aperta al Consiglio di Stato la questione più importante

La sentenza del Tar sul contenzioso che oppone la Anconetani Luigi s.a.s. al Comune di Civitanova riguarda solo la verifica dell’urgenza di adottare il provvedimento cautelare di provvisoria sospensione della delibera della giunta, ma resta ancora in piedi il procedimento per approfondire questioni più complesse e importanti. Lo puntualizza l’ avvocato Stefano Brugiapaglia, commentando il pronunciamento del Tar. In sostanza, la delibera con cui la giunta decideva di riappropriarsi dei quasi 3 mila metri quadrati di area demaniale ha piena validità e quindi il Comune può esercitare il suo diritto, ma il discorso sul destino del cantiere non finisce con la sentenza del Tar. Nella delibera, la giunta indicava per la fine di ottobre 2020 la riconsegna; la Anconetani S.a.s, tramite l’avvocato Brugiapaglia, si era opposta chiedendo l’ annullamento degli atti e quindi di prorogare la data al 2033, come era stato deciso per le aree demaniali dei balneari e di altre attività portuali. Per Brugiapaglia, si tratta, però, solo di un aspetto secondario del contenzioso, perché c’è un’altra causa pendente dinanzi al Consiglio di Stato, con la quale la società rivendica il diritto di proseguire l’attività di manutenzione di barche da diporto. Il Tar, quindi, ha negato la proroga ma continua ad andare avanti il discorso e, precisa Brugiapaglia, sarà il Consiglio di Stato a pronunciarsi nel merito. Oltre al Comune, c’è di mezzo anche la curatela che gestisce l’amministrazione del cantiere dopo il fallimento. La nuova società, però, parla di risanamento avvenuto e si dice fiduciosa. "Aspettiamo che sia fissata la data della pubblica udienza - dice Brugiapaglia - che verosimilmente non avverrà prima dell’estate. In quell’occasione si potrà discutere nel merito dei ricorsi, prima dell’emissione della sentenza conclusiva". "La Anconetani Luigi s.a.s - aggiunge il legale - anche dopo l’esito provvisorio (prevedibile) delle camere di consiglio del mese scorso, resta convinta del pieno fondamento delle proprie ragioni, soprattutto dopo le pronunce dello stesso Consiglio di Stato che censurano le prassi amministrative di procedere ad indiscriminate proroghe delle vecchie concessioni demaniali, come purtroppo accaduto anche nel caso del porto di Civitanova, in quanto contrastanti con la normativa comunitaria". Forte della sentenza del Tar, il Comune può oggi esercitare il diritto di riappropriarsi dell’area, pretenderne lo sgombro e progettarne nuove funzioni (parcheggio). Nel caso in cui il Consiglio di Stato accogliesse le richieste della società, però, essa potrebbe rientrarne in possesso e riavviare le attività di cantiere.

Giuliano Forani