Il drone della Croce Rossa non fu rubato: assolto il finanziere volontario

L’associazione denunciò, salvo poi ritirare la querela. L’imputato è stato prosciolto

Era stato accusato di aver rubato un drone alla Croce Rossa di Porto Potenza. Ma non c’era mai stato alcun furto. Per questo un finanziere è stato prosciolto, dopo che la querela contro di lui è stata ritirata. La vicenda risaliva al gennaio 2020. Il militare, residente in paese, faceva il volontario con i militi della Cri. Ma a un certo punto, secondo qualcuno si sarebbe impossessato senza motivo di un Dji Phantom 3, un drone che consente di fare foto e video dall’alto. Questo tipo di attività è una grande passione del finanziere, che ha anche l’attestato necessario per pilotare questo tipo di strumenti. Al momen to di fare l’inventario dei vari beni presenti alla sede dell’associazione di soccorso, qualcuno avrebbe rilevato la mancanza del drone, che tra l’altro era costato 1.600 euro. Così i sospetti erano caduti sul militare, era stata fatta una denuncia e lui si era ritrovato imputato di appropriazione indebita. Ma quando il caso è finito al vaglio dell’udienza preliminare, è venuto fuori che nessuno aveva preso alcunché. Tutti sapevano che il finanziere aveva a casa il drone, che aveva preso dopo essere stato autorizzato. Non c’era una sottrazione e soprattutto non c’era alcun reato. Dunque ieri, in udienza preliminare a Macerata, il giudice Giovanni Manzoni ha preso atto del fatto che la Croce Rossa avesse rimesso la querela, e ha prosciolto dalle accuse l’imputato, difeso dall’avvocato Elisabetta Vastaroli.