Il museo ’Cinema a Pennello’ compie 30 anni Un viaggio tra film, vinili, bozzetti e manifesti

Tre piani di aneddoti e curiosità su registi e attori che hanno fatto la storia del cinema italiano come Giannini, Sordi, Verdone e Fellini. Il fondatore Marinozzi è riuscito a portarvi Claudia Cardinale, Abbe Lane, le gemelle Kessler, Catherine Spaak e Gina Lollobrigida

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di Giuliano Forani

Cade in questi giorni il 30° anniversario del Centro del Collezionismo di Montecosaro, che dal 2011 è diventato "Cinema a pennello". Il fondatore è Paolo Marinozzi, complici la moglie Valeria e il figlio Alessandro. A spingerlo, l’innata curiosità e un’indole che lo porta a immergersi con nostalgia nei ricordi dell’infanzia. Nel Centro si colleziona tutto, dalle figurine Panini ai dischi in vinile, riviste e quant’ altro riporti al passato. Il tutto in chiave cinematrografica.

Come ha cominciato?

"Per caso, organizzando mostre e iniziative che valorizzassero storie e personaggi del paese, poi alzammo il tiro. Successe ai primi di dicembre del 1992, protagonista Totò. Ricorreva il 25° anniversario della morte. Io avevo alcuni suoi manifesti, piccoli cimeli e foto di scena. Con amici, decidemmo di fare una mostra, con la collaborazione della giornalista Matilde Amoroso. La intitolammo "Totò a Montecò" e venne anche la figlia. Fu un successo che giunse fino a Roma, tanto da essere invitato a un evento a Cinecittà. Qui, oltre a personaggi come Alberto Sordi e Renzo Arbore, conobbi e scambiai quattro chiacchiere con il regista Alberto Sironi che stava cercando la location per girare il film "Il grande Fausto". Io gli suggerii Montecosaro".

E lui?

"Mi guardò strano e tirò via".E lei?

"Gli telefonai una, due, dieci volte, lo invitai in paese, gli assicurai che questa era la location ideale, gli dissi che nella zona viveva Michele Gismondi, il fedelissimo di Fausto. Alla fine cedette e non se ne pentì".

A Montecosaro, la troupe fu sua ospite a palazzo Marinozzi e la signora Valeria ebbe modo di far conoscere le delizie della cucina marchigiana. Fu così che dopo "Totò a Montecò", Paolo organizzò nel 1993 "Io, Tifo e Fausto (Coppi, ndr)", mostra sul Campionissimo con giornali d’epoca, bici e maglie e altro. Vennero anche i figli Marina e Faustino, e altri parenti. La notizia si sparse e gli organizzatori di quella mostra furono invitati anche al "Processo alla tappa" del Giro d’Italia, condotto da Adriano Dezan, e in una trasmissione di Maurizio Costanzo. Nel 1994, l’ evento mondiale. Tra i ricordi giovanili di Paolo non poteva mancare Abbe Lane, la ballerina americana che negli anni ’70 fece impazzire gli italiani dagli schermi tv. E lui si mise in testa di portarla a Montecosaro. Il punto era come contattarla ed escogitò subito il sistema. In California, a San Diego, viveva sua cugina, Mirella Vesprini. Mirella ebbe grandi meriti in questa operazione, l’impresa fu dura ma riuscì. Paolo convinse Abbe Lane a venire a Montecosaro per un evento a lei dedicato. La star americana strabuzzò gli occhi ("Montecosaro, cos’è?"), ma alla fine cedette e si pagò persino l’aereo per Venezia.

Il trasferimento a Montecosaro ebbe tinte fantozziane.

"La raggiunsi con la Coupé condotta da un amico, ma non pensavo che portasse il marito e una vagonata di valige. Fatica immane per caricare tutto in macchina, ma poi fu un trionfo. Abbe si fermò tre giorni e si conquistò l’ammirazione generale non solo quando passava per le vie del centro ma soprattutto al ristorante La Luma, dove si esibì in scatenati twist e cha cha cha che l’avevano resa famosa". Partner nel ballo, naturalmente, fu Paolo, molto meno aggraziato rispetto a lei, ma, assicurano i testimoni, ce la mise tutta e non se la cavò male.

La galleria degli ospiti del Centro, intanto, continuò ad arricchirsi.

"Nel 1996 Marisa Allasio; l’anno dopo ecco il ritorno della concittadina Anita Cerquetti; nel 1998 vennero le gemelle Kessler, accolte con tanto di banda e lancio di pallone aerostatico. Nel 1999 l’ospite fu Gina Lollobrigida; nel 2001, i Flippers (Lucio Dalla, Edoardo Vianello, Max Catalano, Fabrizio Zampa, Romolo Forlai e Franco Bracardi). Poi, nel 2005 festeggiatissima fu Catherine Spaak, della quale fu ricostruita l’ epica scena del film "La noia", dove su lei piovevano banconote da centomila. A spargere dall’alto i centoni su di lei, nell’occasione vestita, fu Antonio Boschi. Sabrina Ferill venne nel 2007 mentre Carlo Verdone e Giancarlo Giannini nel 2015". Nel 2011, intanto, con la presenza di Claudia Cardinale, il Centro del Collezionismo è diventato Cinema a Pennello, museo permanente di cimeli di grandi star di cinema, sport e canzoni, ma soprattutto arricchito da bozzetti pubblicitari dei film che vanno dagli anni ’20 agli anni ’80, dipinti a mano da artisti grandi. Capolavori oggi spazzati via dal digitale che però qui sopravvivono grazie a Cinema a Pennello. Sono un migliaio, tutti pezzi unici. Un patrimonio stabile e viaggiante in mostre richiestissime. Oggi sono esposti a Castiglion del Lago, in precedenza a Monza, Lucca, Taormina, Rimini, Napoli e altrove. Trent’anni alla grande. A Palazzo Marinozzi, il Museo si può visitare tutti i giorni su prenotazione. Accompagnati dall’amore e della passione di Paolo e del figlio Alessandro.