Incendio Civitanova, fumo e fiamme nel peschereccio

Il rogo per un cortocircuito, l’allarme lanciato da un passante: danni all’imbarcazione per quasi 20mila euro

L’incendio (foto Alessandro Panichelli)

L’incendio (foto Alessandro Panichelli)

Civitanova, 19 gennaio 2020 -  Un cortocircuito innescato da un caricabatterie "tampone" è all’origine delle fiamme e del fumo sviluppatisi ieri mattina all’alba a bordo del peschereccio Taoma, attraccato come d’abitudine alla banchina del molo sud del porto. In quel momento non c’era nessuno nel motopesca, dato che il sabato è giorno di riposo per l’intera flotta dello strascico. Ad accorgersi delle prime volute di fumo è stato chi transitava in quei frangenti, poco dopo le 7, sulla sovrastante carreggiata stradale. Tra questi c’era colui che, per la cooperativa Casa del Pescatore, cura sulle banchine il rifornimento di gasolio alle barche.

L’uomo ha immediatamente telefonato all’armatore del Taoma, il civitanovese Walter Gaetani, che è accorso in porto insieme ai militari della Capitaneria. Lì per lì sembrava una cosa meno seria. E invece l’infittirsi del fumo ha consigliato seduta stante la richiesta di soccorso ai vigili del fuoco. Dal distaccamento di via Moro si sono mobilitati tutti gli uomini (sette) del turno notturno, intervenuti con due mezzi. Ricorrendo agli estintori in loro dotazione e agli autorespiratori, i pompieri hanno impiegato poco tempo per soffocare il principio d’incendio e aver ragione delle fiamme.

Danni al locale batterie, ai cavi elettrici dove il fuoco ha "camminato", ad alcune attrezzature di bordo e a un certo numero di componenti in legno. Per fortuna il sinistro non s’è propagato sottocoperta, tanto meno alla sala macchine e al motore. Né si lamentano guai strutturali. "Temo – ci ha riferito Tommaso Gaetani, papà di Walter – che i danni ammontino comunque a 20.000 euro, se non di più. Per fortuna la nostra barca, costruita nel 2012, è molto ben coibentata, perché sennò sarebbe andata ancora peggio". Già pochi minuti dopo il sinistro, a bordo del peschereccio stava lavorando il falegname per le riparazioni di sua competenza. Poi toccherà all’elettricista. A causa di questo incidente il Taoma dovrà restare inattivo per almeno 7-10 giorni. È chiaro che se la Capitaneria dovesse ritenere necessari, per motivi di sicurezza, verifiche più approfondite e l’eventuale collaudo da parte dei tecnici del Rina (Registro navale italiano), i tempi si allungherebbero di molto. La presenza dei vigili del fuoco in banchina s’è protratta fino alle 9.30.