Civitanova Marche, tre infermieri aggrediti a calci e pugni al pronto soccorso

Un giovane è stato portato via dalla polizia. Due sanitari hanno riportato ferite guaribili in 20 giorni

Il pronto soccorso di Civitanova

Il pronto soccorso di Civitanova

Civitanova Marche, 4 settembre 2022 - Tre infermieri del pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche ieri sera sono stati aggrediti a calci e pugni da un giovane. Il ragazzo era arrivato al pronto soccorso con la compagna quando a un certo punto ha dato in escandescenze, colpendo i sanitari. Due infermieri hanno riportato ferite guaribili in 20 giorni. Sul posto, oltre a una guardia giurata, sono intervenuti gli agenti di polizia, che hanno portato via l'uomo.

Picchia prima la compagna poi quattro infermieri a Civitanova

L'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, ha definito «intollerabili le violenze e le intimidazioni verso il personale della sanità. Gli infermieri ed i medici sono i professionisti sanitari più colpiti nel nostro Paese. Si parla di oltre 100mila aggressioni fisiche in Italia, negli ultimi anni. La situazione si è peraltro aggravata con le misure di contenimento degli accessi per il Covid nelle strutture sanitarie. L'Inail parla del 46% di aggressioni agli infermieri (sono i primi nel contatto di triage) e del 6% ai medici ogni anno». Inoltre «la mancata denuncia o querela degli operatori sanitari (il cosiddetto numero oscuro) rende il fenomeno ancora sottostimato».

«Nei reparti e nei parcheggi si assiste a fenomeni di criminalità predatoria (piccoli furti), anch'essi sottostimati, che richiedono l'apertura di posti di polizia. Non si capisce - sottolinea Saltamartini - perché di fronte a questi fatti, in molte province delle Marche sono stati chiusi i presidi di polizia presso i principali ospedali, lasciando questi servizi coperti solo da guardie giurate e per quelli esistenti l'organico è così esiguo che se ne compromette la funzionalità. Anche il servizio sanitario sconta la carenza di migliaia di medici e infermieri, ma il personale deve essere difeso alla stregua di ogni altro cittadino». «Ho già preparato una lettera per il Ministero dell'Interno - conclude l'assessore - a cui compete la responsabilità della tutela della sicurezza pubblica per riaprire in tutti gli ospedali di primo e secondo livello un presidio fisso di polizia».