"Insulti e minacce ai vicini", in tre a processo

Sono accusati di stalking e violazione di domicilio: avrebbero distrutto le cucce dei cani e una di loro si sarebbe intrufolato in casa

Migration

di Paola Pagnanelli

Minacce, molestie e insulti vari avrebbero subito due civitanovesi da parte dei vicini, a causa di un contrasto su chi fosse il proprietario di una corte tra le due case. Ma per questi comportamenti in tre ora sono finiti sotto processo, con le accuse di stalking, esercizio abusivo delle proprie ragioni e violazione di domicilio. I fatti da chiarire sarebbero avvenuti dal marzo del 2019 al maggio del 2021. Un civitanovese, che abita con la madre invalida al cento per cento, sarebbe stato preso di mira dai vicini, Nicola e Raffaele Maiello e Maria Barbato, marito e moglie con un figlio, che gli avrebbero contestato l’uso esclusivo di un cortile. Padre e figlio se la sarebbero presa più volte con il cane dei vicini, minacciando di ucciderlo tagliandogli la gola, e anche con il civitanovese, insultato, offeso e minacciato in più occasioni. A un certo punto poi i tre avrebbero tagliato la rete metallica che chiudeva il cortile e avrebbero distrutto le cucce dei cani, poi avrebbero utilizzato quel cortile per accatastare la legna. Infine, Maria Barbato un giorno si sarebbe introdotta in casa del vicino, approfittando di un momento di distrazione, e si sarebbe diretta nella camera della madre, anziana e malata. Tutta questa serie ripetuta di comportamenti aggressivi e offensivi avrebbe messo in crisi i due civitanovesi, costretti a cambiare le proprie abitudini per non incrociare la famiglia vicina e non subire ulteriori contumelie. Alla fine, avevano deciso di denunciare quegli episodi. Dopo le indagini, la procura aveva chiesto l’archiviazione, ma i civitanovesi, assistiti dall’avvocato Celeste Riera, avevano fatto opposizione e il giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi aveva formulato l’imputazione coatta. Le accuse sono finite ieri mattina al vaglio del giudice dell’udienza Domenico Potetti che, accogliendo la richiesta del procuratore Claudio Rastrelli, ha disposto il rinvio a giudizio per i tre imputati. La prima udienza si terrà ad aprile. Gli imputati, difesi dagli avvocati Alessio Silvi e Gianluca Di Cola, potranno dare la loro versione dei fatti e respingere le accuse mosse contro di loro. I due vicini si sono invece costituiti parti civili nel processo, con l’avvocato Riera.