"Insulti razzisti al figlio di Spadoni" Scatta la squalifica per dieci turni

Nel mirino un giocatore del Montemilone Pollenza "Ma ha voluto scusarsi con Ameth Tidiane"

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Spadoni è il ds della Civitanovese

Un insulto razzista è costato dieci giornate di squalifica a Michele Garbuglia, giocatore del Montemilone Pollenza, per quanto avrebbe detto al termine della sfida contro il Casette Verdini, nel match dei playoff del girone C di Prima categoria. Il giudice sportivo ha usato la mano pesante dopo avere letto il referto arbitrale: "Al termine della gara, mentre le squadre facevano rientro negli spogliatoi – si legge nel referto –, teneva un comportamento discriminatorio nei confronti di un calciatore avversario, proferendo nei suoi confronti l’espressione "nero di m...", comportante discriminazione per motivi di razza". Nel Casette Verdini milita Ameth Tidiane Guing, centrocampista del 1992, che da anni gioca nelle Marche, avendo indossato anche le maglie di Samb, Folgore Veregra, Montegiorgio, Lorese, San Marco Servigliano, Monturano Campiglione, Sangiorgese e, da quest’anno, quella del Casette Verdini. "Mi ha chiamato Garbuglia per avere il numero di telefono di Ameth Tidiane, perché voleva chiedergli scusa". È quanto dice Giulio Spadoni. L’attuale direttore sportivo della Civitanovese, infatti, è il padre adottivo del giovane, ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni su quanto avvenuto sabato al termine della partita, limitandosi solamente a ricordare la volontà del giocatore del Montemilone Pollenza di parlare con il figlio per scusarsi. Per la cronaca, la partita è stata vinta 2-1 dal Casette Verdini, che così prosegue il cammino negli spareggi promozione di Prima categoria e sabato affronterà in casa l’Appignanese (il calcio d’inizio sarà alle 16.30). Il derby Casette Verdini-Montemilone Pollenza è stata una gara che ha dato anche altro lavoro al giudice sportivo: l’allenatore Daniele Cotica è stato poi squalificato fino al 29 giugno "per il comportamento gravemente irriguardoso – si legge ancora nel referto – nei confronti dell’assistente, dell’arbitro". Lorenzo Monachesi