"Io valore aggiunto della coalizione Il Pd invece ha perso più di mille voti"

L’ex candidata sindaca Mirella Paglialunga risponde all’analisi fatta dai dem sulle elezioni comunali

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di Giuliano Forani

Mirella Paglialunga, la candidata sindaco non eletta del centrosinistra, respinge le valutazioni del voto fatte dal Pd e dice la sua in merito al risultato del voto. Il tutto, puntualizza, "per chiarire il mio ruolo e l’impegno che andrò ad onorare come consigliere che intende rappresentare al meglio quanti mi hanno dato fiducia al centrosinistra". Nega che sia il mancato apparentamento la causa della sconfitta elettorale e invita, attraverso i numeri, a ricercare le sue vere ragioni.Vediamo i numeri. "Al ballottaggio", dice, "sono stati 6.272 gli elettori che mi hanno votato, pari al 46,01% . Al primo turno, invece, la coalizione ha ottenuto il 31,17% e ciò significa che il valore aggiunto del ballottaggio è stato del 14,84%". Poi aggiunge: "Ciarapica al ballottaggio ha riportato il 53,99%, garantendo al centrodestra, che al primo turno si era fermato al 46,58%, un valore aggiunto del 7,41%.". La Paglialunga propone quindi il confronto con i risultati del 2017, sottolineando come nel 2022 lo stesso Ciarapica abbia ottenuto al ballottaggio punti percentuali in meno rispetto a cinque anni fa, passando da 7,41 a 3,66 punti percentuali. Altri numeri, sottolinea, depongono a suo favore: "io sono passata dai 5.622 voti del primo turno ai 6.272 voti del secondo, con un aumento di 650 voti, la forbice tra me e Ciarapica è scesa, rispetto al primo turno, dal 15,41 al 7,98 nonostante il calo dei votanti". Un apporto personale consistente, quindi, a vantaggio del centrosinistra, come dimostra l’analisi dei voti riportati dalla coalizione. Eccone i dettagli: "Ascoltiamo la Città (Letizia Murri capolista), all’esordio di una competizione elettorale, ha riportato 650 voti (3,86 %) con un consigliere eletto;"Civitanova Cambia" (PierPaolo Rossi capolista), è passato da 1.054 voti (5,81%) del 2017 a voti 530 (con il 3,15 %) del 2022, nessun consigliere".

"Dipende da Noi" (Roberto Mancini capolista), per la prima vota in una competizione elettorale riporta 815 voti (4,84 %) ed elegge un consigliere;"Futuro in Comune" (capolista Tommaso Corvatta) passa da 748 voti (4,12 %) del 2017 a 593 voti del 2022 (con il 3,52%) e nessun consigliere. "La Nuova Città" (Piero Gismondi capolista) passa da 1.311 voti del 2017 (pari al 7,22%) a 643 (percentuale del 3,82%) e un consigliere eletto. Partito Democratico (capilista Francesco Micucci e Lidia Iezzi) scende da 3.160 (17,41%) voti del 2017 a 1.990 voti del 2022 (percentuale di 11,83%) e tre consiglieri eletti". "Da annotare", sottolinea, "che nella lista Pd sono confluiti candidati di Articolo 1 che hanno portato circa l’ 1 per cento". Come dire: tutto ciò è colpa del mancato apparentamento? È la domanda retorica che pone l’ex candidata Mirella Paglialunga, che risponde così, con i numeri, a quella parte della sua coalizione che ha provato a trovare la radici della sconfitta proprio nel mancato apparentamento: per lei servirebbe una riflessione più approfondita.