"La mensa costa di più per i rincari delle materie prime"

Il sindaco Malaisi: "Il prezzo non è determinato dal Comune, ma dall’azienda che offre il servizio"

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"A Marsili risponderò al prossimo Consiglio comunale. I costi della mensa? Il contratto con la vecchia azienda fornitrice del servizio è terminato, ma le tariffe rispondevano ai criteri di tre anni fa. Ora, con l’aumento dei costi delle materie prime è normale che i prezzi siano mutati. Quanto alle fasce, è giusto che chi ha di meno, paghi di meno. Se Marsili ha altre proposte le faccia e le valuteremo. L’illuminazione? Stiamo studiando i risparmi, chiaramente la sicurezza rimane una priorità". Sono diversi i punti toccati dal sindaco di Montecosaro Reano Malaisi che spiega il motivo alla base dell’aumento di quaranta centesimi del costo del servizio mensa per le famiglie (4,80 euro contro i 5,20 attuali). Il rialzo, pari al 10% del costo totale di ogni pasto, era stato denunciato alcuni giorni fa dal consigliere di minoranza Gianluca Marsili, appartenente alla lista civica ‘Uniti per Montecosaro’. "Il contratto con la precedente ditta è terminato – chiarisce il primo cittadino –, c’è stata una gara e la ditta che se l’è aggiudicata ha fatto un’offerta più alta. E’ vero, si tratta di un costo superiore per le famiglie ma che non è determinato dal Comune". Ad incidere sui surplus, secondo Malaisi ci sarebbe il rincaro dei prodotti. "Le condizioni di costo di tre anni fa, purtroppo, non sono le stesse di oggi – precisa –. Nel frattempo si sono verificati cambiamenti epocali e gli incrementi hanno riguardato tutti i settori". L’amministrazione comunale sta provvedendo alla rimodulazione dei parametri per quanto riguarda il costo dei buoni mensa: i prezzi dovrebbe azzerarsi per i nuclei con Isee fino a 6.000 euro, decurtarsi del 50% per i redditi fino a 12.000 euro e diminuire del 25% per i redditi fino a 18mila euro. Ma anche questa decisione non trova il favore di Marsili. "Stiamo provvedendo al ricalcolo delle fasce – aggiunge –. Marsili propone di eliminare gli aumenti per tutti? Non trovo giusto agire in maniera indifferenziata, chi ha di meno deve pagare di meno. Ma al di là di questo, bisogna tener conto di quello che come Comune abbiamo dovuto affrontare quest’anno: vale a dire un aumento del prezzo delle utenze pari, quasi, a 250.000 euro". Da qui, l’idea già adottata da altri Comune di rivedere il piano illuminazione. "Con gli uffici tecnici siamo al lavoro per avere un piano pronto entro novembre. Chiaramente – conclude – non è nostra intenzione lasciare interi quartieri al buio".

Francesco Rossetti