Indicata dalla civica Dipende da Noi come punto di riferimento dell’opposizione, per ora Mirella Paglialunga, più che unire, divide il centro sinistra perché il Pd considera invece il suo ruolo di condottiera esaurito con l’esito delle urne, mentre Civitanova Cambia bolla la sua analisi del voto come "superficiale e autoreferenziale" e la giudica responsabile "di aver dato il via a una polemica sterile". Lei intanto fa sapere che costituirà un gruppo consiliare autonomo e unipersonale. "Questo – dice – mi darà la possibilità di rappresentare l’elettorato di centro sinistra che ha espresso consenso alla mia candidatura a sindaco. La mia collocazione in un gruppo autonomo mi consente di rappresentare le liste del centro sinistra che non hanno potuto portare in consiglio comunale l’espressione di un loro consigliere". Nelle sue parole emerge la rivendicazione di un ruolo che anche Ascoltiamo la Città le riconosce. "Paglialunga – osserva Letizia Murri – è stata eletta vice presidente del consiglio coi voti degli otto consiglieri di minoranza e otto dell’opposizione. Saprà rappresentare i 6.272 elettori che le hanno conferito fiducia". Ma, scuote il dibattito Pier Paolo Rossi di Civitanova Cambia che mostra insofferenza verso Paglialunga e le fughe in avanti di Mancini e una sostanziale condivisione della linea del Pd. "L’immagine – scrive Rossi – che alcune compagini del centro sinistra stanno dando ai propri elettori è desolante. Ad una legittima riflessione del Pd, la maggiore forza di opposizione, sull’opportunità persa di organizzare un’alternativa a Ciarapica, è stata superficiale e autoreferenziale la replica dell’ex candidata che ha dato il là a una polemica sterile in cui Civitanova Cambia non è voluta entrare, seppur da lei additata insieme ad altre civiche per lo scarso contributo elettorale". Quanto a Mancini "che rivendica la centralità di Paglialunga come guida dell’opposizione, crediamo che ripartire da lei equivale a metterla al centro di un progetto politico di lungo termine. Quando è stato discusso questo proposito? Legittima una discussione sull’opportunità di costruire un progetto politico attorno all’ex candidata, ma invitiamo Mancini e qualunque altro esponente della coalizione di centrosinistra a condividere i progetti lasciando da parte inutili diatribe e protagonismi". Lorena Cellini