Civitanova, beni per 16 milioni sequestrati a Mattucci

Blitz della Finanza: nel mirino il costruttore

Mauro Mattucci, 63 anni, è indagato per bancarotta fraudolenta

Mauro Mattucci, 63 anni, è indagato per bancarotta fraudolenta

Civitanova, 9 febbraio 2019 - Tra ville lussuose, partecipazioni societarie e conti correnti, un totale di 16 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Finanza al pescarese Mauro Mattucci, proprietario tra le altre cose della società che gestisce il centro commerciale Cuore Adriatico a Civitanova. Le attività potranno continuare a lavorare regolarmente, ma ora gli affitti andranno all’amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Chieti.

Mattucci è indagato con altre nove persone, tra cui i due suoi figli, per una serie di reati: bancarotta fraudolenta, evasione fiscale, fatture false per centomila euro, indebite compensazioni dell’Iva e truffe alle banche, ma anche associazione a delinquere ed estorsione.

Tre istituti abruzzesi, in particolare, avrebbero concesso finanziamenti importanti – con la complicità di qualche impiegato – a società di fatto vuote, cartiere senza alcuna attività, impossibilitate materialmente a saldare i debiti. «I danni sono alle banche, allo Stato e alle imprese sane del territorio – ha detto il colonnello Vincenzo Grisorio, comandante delle Fiamme gialle di Pescara –, che si sono trovate a fronteggiare una concorrenza sleale. Pensiamo inoltre a tutti i creditori di queste società, in attesa di un saldo che non arrivava mai. Per intervenire, per la prima volta in Abruzzo è stata applicata la normativa del codice antimafia, che consente le misure di prevenzione patrimoniali contro soggetti socialmente pericolosi, in questo caso fiscalmente pericolosi, che nel tempo mostrano di reiterare condotte sanzionabili: il suo tenore di vita elevatissimo non era compatibile con una normale attività imprenditoriale. Per questo sono stati applicati i sequestri dei conti correnti, dei 17 immobili tra cui le tre lussuose ville vicino Pescara, a Montesilvano, tre delle quali con la piscina coperta, di 14 aziende e di circa 20 partecipazioni sociali riferibili a Mattucci. La stima dei beni sequestrati è di 16 milioni, ma è una stima al ribasso di un patrimonio davvero ingente accumulato – è la tesi dell’accusa – in maniera del tutto illecita. Ora il prossimo passo è arrivare alla confisca di questi beni».

Il pescarese, 63 anni, era già stato arrestato nel 2015 dai militari della Guardia di Finanza di Chieti e di Pescara al termine delle operazioni chiamate «Banco-Matt» e «Viribus unitis», che hanno ripercorso le ramificazioni delle società in Abruzzo, Marche, Lazio, ma anche in Belgio, a Charleroi.

Le inchieste sono ancora in corso, e stanno ricostruendo dieci anni di attività di Mattucci, della sua famiglia e dei vari prestanome che avrebbe messo alla guida di alcune società. Nelle Marche, l’attività principale era quella legata al centro commerciale Cuore Adriatico. Mattucci ha il controllo della società che gestisce la struttura, e che affitta i vari spazi ai commercianti, ma il sequestro di questa società non incide sui contratti di affitto, che rimangono in piedi: i commercianti potranno dunque continuare a lavorare, anche se il controllo ora passa in mano al tribunale, anche allo scopo di saldare i debiti con lo Stato, le banche e i vari creditori.