"Maurizio è oltre le cime che amava"

Tanta gente ai funerali di Matteucci, precipitato domenica durante una escursione in montagna

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"Un uomo eccezionale, un imprenditore, una persona di cultura. Sempre sereno e disponibile verso gli altri, amava la montagna e lì cercava il cielo, l’immensità, Dio". Così Don Agostino Taccari ha voluto ricordare Maurizio Matteucci, imprenditore civitanovese di 63 anni, deceduto in un incidente in montagna. tà. Matteucci domenica pomeriggio stava attraversando il versante est del Monte Amandola, sui monti Sibillini, e mentre percorreva il sentiero che collega valle Caprina a Campolungo è scivolato per oltre ottanta metri lungo un dirupo. A nulla erano valsi i tentativi dei soccorritori, ormai in condizioni gravissime Matteucci è morto poco dopo. Alle 15 di ieri, nella chiesa di San Giuseppe Operaio, si sono svolti i funerali celebrati da Don Agostino Taccari della diocesi di Fermo. I due si conoscevano dai primi anni ’70, quando il sacerdote insegnava Religione nella scuola elementare "San Giovanni Bosco" a Fontespina, e Matteucci era suo allievo. In molti hanno voluto dare l’ultimo saluto al 63enne che in città era molto conosciuto, tanto che le dimensioni ridotte della chiesa e la capienza limitata per via del Covid19 hanno costretto in molti a rimanere all’esterno. "Era una persona eccezionale, bravo, buono, sempre sereno e disponibile verso gli altri – ha ricordato il sacerdote nell’omelia - . Un imprenditore e una persona di cultura, un amante della natura: quando uno come Maurizio va per la prima volta in montagna ha sempre il desiderio di ritornarci, perché arrivato in cima guarda il cielo e scova l’immensità, l’infinito, Dio". Matteucci, nativo di Ascoli, ma residente a Civitanova, gestiva una struttura ricettiva a Santa Vittoria in Materano, e oltre alla montagna aveva molti interessi, tra cui l’immersione subacquea. Lascia i quattro figli Maria Ludovica, Marta, Maria Elena e Michelangelo, i fratelli Marcello e Maria Cristina, i nipoti Leonardo e Maria Luce, la madre dei suoi figli Meri e la compagna Petra. Dopo il rito funebre, la salma è stata tumulata nel cimitero della città alta.

Francesco Rossetti