Maxi evasione con una società di Hong Kong

Nei guai un’azienda del settore calzaturiero, beccata dalla Guardia di finanza: dopo le prove la ditta ha versato 500mila euro di tasse

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di Lorena Cellini

Una maxi evasione sull’asse Civitanova-Hong Kong scoperta dalla Guardia di finanzia di Macerata. Protagonista una società di capitali del settore calzaturiero e ammonta a mezzo milione di euro la somma recuperata. Complessa l’indagine svolta sull’azienda civitanovese con l’ausilio di finanzieri specializzati, in possesso di adeguate conoscenze informatiche, ai quali è attribuita la qualifica di ‘computer forensics e data analysis’. Sono infatti passati al setaccio gli ultimi cinque anni di attività della società di capitali che aveva partecipazioni in una società con sede formalmente dichiarata a Hong Kong, paese a fiscalità privilegiata, quindi ad alto rischio per possibili fenomeni di elusione fiscale. Gli accessi effettuati sui documenti contabili hanno consentito alle Fiamme Gialle di produrre all’Agenzia delle Entrate incontrovertibili prove per riqualificare la società di Hong Kong, come una stabile organizzazione occupata della Spa italiana, con conseguente attribuzione, a quest’ultima, dei risultati economici conseguiti dalla società estera negli ultimi cinque anni. Gli approfondimenti hanno permesso di documentare come le gestioni commerciale, amministrativa e finanziaria svolte a Hong Kong fossero, in realtà, condotte direttamente dal consiglio di amministrazione della società italiana, sua controllante, con il soggetto estero che fungeva da mero esecutore materiale delle disposizioni impartite. A seguito degli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate, l’istruttoria si è conclusa con il ravvedimento operoso del contribuente, che ha sanato la propria posizione fiscale provvedendo a presentare le dichiarazioni integrative e a versare integralmente le maggiori imposte (usufruendo del credito d’imposta già determinato dall’ufficio in sede di invito all’adesione) e delle sanzioni, per circa 500.000 euro. "La lotta all’evasione fiscale e soprattutto alle grandi frodi – ha sottolineato il comandante provinciale, il Colonnello Ferdinando Falco – costituisce un obiettivo prioritario per la Guardia di Finanza, teso a tutelare non solo le entrate per i bilanci dello Stato e degli enti locali, ma anche imprese e professionisti che operano nella piena e completa osservanza delle leggi. L’evasione fiscale crea grande ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto tra i cittadini e lo Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli".