Morgan delle Monache: i funerali. "Ciao caro, adesso pedala in cielo"

In tanti per l’ultimo saluto all'uomo morto in bici a 53 anni. La città si è stretta attorno alla moglie e alle due figlie

Morgan Delle Monache è morto in bici a 53 anni nella campagne di Civitanova Alta

Morgan Delle Monache è morto in bici a 53 anni nella campagne di Civitanova Alta

Civitanova Marche (Macerata), 13 dicembre 2020 - Nella chiesa di Maria Ausiliatrice tantissima gente si è stretta intorno alla famiglia per dare l’ultimo saluto a Morgan Delle Monache, il ciclista di 53 anni deceduto il giorno dell’Immacolata sugli impervi sentieri delle campagne di contrada Le Grazie, che lui percorreva in mountain bike insieme ad alcuni amici. Il cognato ha ricordato i momenti trascorsi insieme, nei dialoghi la bici è un argomento ricorrente: "Basta pedalare", era il suo motto.

Una morte assurda, inizialmente addebitata a una caduta, forse un momento di distrazione, con la bici divenuta incontrollabile in quel maledetto dirupo dove Morgan ha trovato la morte senza soffrire. Questa, per lo meno, la prima diagnosi emessa dai sanitari: morte immediata. Indagini più approfondite lasciate ai risultati dell’autopsia sembrano invece far risalire il decesso a problemi di altro genere, ad una malformazione cardiaca grave, che non sarebbe stata diagnosticata a un uomo che faceva dello sport e della bici una delle ragioni di vita. Serviranno accertamenti più approfonditi per verificarlo, ci sarà da vedere se c’è una certificazione autorizzativa per la pratica dello sport, se la malattia poteva essere diagnosticata prima e se lui era consapevole della cosa.

Su questo si lavorerà nei prossimi giorni e settimane, quando il medico legale che ha effettuato l’esame autoptico sulla salma di Delle Monache consegnerà all’autorità giudiziaria una relazione dettagliata. Intanto sui fatti si è aperta un’inchiesta. È stato il sostituto procuratore del tribunale di Macerata, Enrico Riccioni a disporla a carico di ignoti, ipotizzando il reato di omicidio colposo. Dubbi che per ora vanno archiviati, ma non va in archivio il dolore molto dignitoso della famiglia, quello delle figlie, Aurora e Martina, della moglie Romina, dell’anziana mamma, la sorella, il fratello, i cognati, i tanti amici presenti in chiesa che hanno condiviso con Morgan la passione per la bici, i colleghi della Rita Calcestruzzi, l’azienda presso la quale lavorava come autista.

Un ultimo saluto molto partecipato, con la grande chiesa gremita pur nel rispetto delle norme del distanziamento, con fedeli invitati ad occupare la cappellina laterale e molti rimasti invece sul sagrato. "Questa morte ha colpito tutti – ha detto don Waldemar, il parroco che ha celebrato il funerale –, tutti siamo rimasti sorpresi ed abbiamo scoperto la nostra impotenza di fronte alla morte ma anche la nostra forza nella solidarietà alla famiglia, la nostra vicinanza a essa. La morte cambia tutto e noi oggi ci chiediamo dov’è la persona amata. La risposta la troviamo in Gesù – ha aggiunto don Waldemar – nelle parole che lui ha rivolto a Marta che gli chiedeva ragione della morte del fratello, lo troviamo nella vita nuova che prosegue dopo la morte. Morgan vive, la vita per lui continua". Dopo il rito, un lungo corteo ha accompagnato la salma al cimitero della città alta.