Morta dopo il cesareo, perizia per chiarire la posizione dell’anestesista

La donna è accusata di omicidio colposo: sarà decisivo l’esame

Una perizia per chiarire le responsabilità dell’anestesista Barbara Degl’Innocenti, accusata di omicidio colposo per la morte di Rosa Castro Almonte in seguito a un cesareo. La 39enne era andata all’ospedale di Civitanova il 10 maggio 2016, sottoposta a un intervento di urgenza. L’anestesista optò per la sedazione totale, ma durante l’intervento la partoriente ebbe un rigurgito e rimase soffocata. Il bimbo nacque, ma l’anossia causò danni gravi al cervello della mamma, che da quel giorno rimase bloccata a letto, incapace di muoversi o comunicare. Cinque anni dopo Rosa Castro morì. Gli accertamenti avrebbero fatto emergere che l’anestesista aveva intubato la paziente nell’esofago anziché nella trachea; inoltre la donna non avrebbe dovuto essere sottoposta ad anestesia totale, anche perché non era stata tenuta a digiuno. La dottoressa inoltre non avrebbe adeguato le condizioni durante l’operazione e avrebbe tardato nel liberarle la gola, manovra poi eseguita da un collega. In un primo momento, l’anestesista era stata accusata di lesioni, ma ora si procede per omicidio colposo in seguito al decesso della paziente. Ieri mattina in tribunale a Macerata, il giudice Daniela Bellesi ha deciso di disporre una perizia: un ginecologo, un anestesista e un medico legale stabiliranno le responsabilità per le lesioni e poi la morte della partoriente. Il 23 novembre, nella prossima udienza, saranno incaricati i periti. La dottoressa è difesa dall’avvocato Manuel Formica.