Civitanova, è morto Giancarlo Cimadamore, pioniere dei balneari

Scomparso a 81 anni: "Si costruì il chiosco da solo"

Giancarlo Cimadamore

Giancarlo Cimadamore

Civitanova, 10 maggio 2018 - Civitanova piange la scomparsa di Giancarlo Cimadamore, uno dei pionieri del turismo balneare civitanovese. Aveva 81 anni e si è spento dopo una brevissima malattia. Era lo storico titolare della concessione Cima, che aveva aperto quando ancora al lungomare sud la vita d’estate trascorreva dentro i casotti di legno. Quei chioschi che poi sono col tempo cresciuti, diventando gli odierni chalet. «Era uno della vecchia guardia – dice con affetto Alfredo Mandolesi, dello stabilimento Marebello – che aveva tirato su il chiosco da solo, con martello e seghetta. E quel piccolo chiosco lo ha fatto grande. Era sempre pronto a darmi consigli. Era sanguigno come me, ma se litigavamo tornava tutto facilmente come prima. Un amico». «Era molto socievole – le parole di Gilda Tartufoli di Mirò, oggi Foodbook -. Lo ricordo alle riunioni dei balneari, confusionario e simpaticissimo. E’ stato un grande collega, uno dei primi ad avere lo chalet».

Era l'epoca di quelli che hanno reso grande la primissima spiaggia civitanovese, figure come Nello Ciavattini, Arturo Mengoni, Renzo Sabbatini, Pasqualino Ripari, Giovanni Bigoni, Fernando Bevilacqua, Gigietto Capozucca o Antonio Ruffini, solo per citarne alcuni. E ovviamente, Giancarlo Cimadamore. Marusia Ciavattini del Veneziano è la figlia di Nello. «Giancarlo era un grandissimo lavoratore – osserva -, che ha amato lo stabilimento e questa nostra attività in un’epoca in cui avere un chiosco era una novità». Giorgio Pollastrelli è un amico stretto di famiglia. «Giancarlo era sempre a disposizione di tutti, pronto ad aiutare. Era una figura speciale di questa città e ha fatto parte di una generazione che ha costruito un sistema turistico partendo da zero».

Tutta l'Abat, associazione dei balneari, è vicina alla famiglia. «Esprimiamo un grande cordoglio – il saluto di Marco Scarpetta –. Giancarlo è stato tra quelli che all’epoca si è inventato un mestiere». «E’ stato uno dei primi che ho conosciuto quando sono arrivato a Civitanova – il ricordo di Claudio Pini, presidente Abat -. Era una persona vigorosa e decisa, uno dei veri bagnini nati sul mare. Un capostipite». Lascia la moglie Maria Bartolini, i figli Luisa e Giorgio, i nipoti e tutti i parenti. Il funerale si terrà oggi alle 16 nella chiesa di San Pietro.