"Nessuna aggressività, solo critiche su una vicenda dai punti oscuri"

L’ex deputato Morgoni replica alla sindaca Tartabini sul presidio davanti al municipio: "Scambiate opinioni civili"

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"Non c’è stato nessun atteggiamento aggressivo né bellicoso, bensì una ferma critica per una vicenda dai molti punti oscuri". Così l’ex deputato dem, Mario Morgoni, ribatte al sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, che aveva criticato i modi di fare, secondo lei fin troppo accesi, attuati da Pd e Cinque Stelle durante la protesta di lunedì mattina in municipio. A partecipare, infatti, c’era anche Morgoni. La manifestazione era nata perché, i gruppi di opposizione, non sono soddisfatti delle risposte ricevute dalla maggioranza in merito alla struttura sanitaria che opera in città senza avere alcuna autorizzazione, stando a una recente ispezione dell’Asur. "Mi sono recato in Comune per rappresentare alla segretaria comunale, che è il capo del personale dell’ente, una forte critica su più questioni – osserva Morgoni –. In primis, le difficoltà incontrate dai consiglieri di minoranza ai quali viene limitato l’esercizio della loro funzione attraverso ostacoli, lungaggini e pretesti accampati da alcuni uffici. Poi, le modalità di fornitura delle copie dei documenti richiesti, dove, per la prima volta nel nostro Comune, viene illegittimamente apposto un timbro trasversale che recita: a uso esclusivo del consigliere". Morgoni sottolinea pure che "abbiamo scambiato in modo civile qualche opinione con i dipendenti degli uffici. Di tutto ciò non è stata ripresa alcuna immagine, contrariamente a quanto fa intendere il sindaco. Le riprese, del tutto legittime, riguardano esclusivamente i componenti della delegazione all’esterno del Comune e nella scala d’ingresso". Oltre a questo, l’ex deputato replica ancora alle dichiarazioni del primo cittadino potentino, apparse ieri sul Carlino. "Non è vero quanto afferma il sindaco Tartabini in materia di accesso agli atti: il termine di 30 giorni per il rilascio della documentazione riguarda i cittadini e non i consiglieri comunali, per i quali la disponibilità deve essere immediata – aggiunge Morgoni –. E non è vero che in occasione del primo accesso agli atti (per la questione della struttura sanitaria) i documenti siano stati consegnati ai consiglieri dopo sette giorni, ma dopo 16 giorni".