"Notifiche inopportune e possono essere impugnate"

Avvisi di accertamento notificati dal Comune nel 2021 per oltre 7 milioni di euro tra Imu, Tasi e Tari "e per fare cassa. Cifre da primato, superiori ai 3.795.000 euro dell’anno precedente. Peccato poi però su una Imu evasa accertata per 2.047.000 euro ne siano stati incassati solo 16.447 e addirittura solo 514 su 1.544.000 euro di accertamenti Tari". Silvia Squadroni, candidata sindaco civica, denuncia che gli avvisi "sono stati spediti proprio negli anni più bui della pandemia Covid e suscitano sdegno in qualsiasi onesto cittadino, a cui si aggiunge anche rabbia, perché la giunta Ciarapica non si è fatta alcuno scrupolo a inviare avvisi di accertamento massivi anche durante il periodo di sospensione delle ingiunzioni fiscali di pagamento". "Non è finita qui - incalza - perché diverse aziende civitanovesi si sono viste notificare degli avvisi di accertamento Tari relativi ad aree per le quali già provvedono allo smaltimento dei rifiuti speciali tramite operatori privati, col risultato di dover pagare un servizio di cui non si è neanche usufruito". E’ evidente, aggiunge "l’intento di fare cassa con accertamenti i cui presupposti giuridici appaiono tirati per i capelli e che molto probabilmente cadranno, una volta impugnati, in Commissione tributaria, come già una copiosa giurisprudenza insegna". Per la candidata sindaco "intraprendere azioni di questo tipo con una pandemia in corso, ancor prima di valutazioni tecnico-giuridiche, è eticamente discutibile e neanche si intravedono validi motivi che ne giustifichino l’opportunità, se non motivazioni connesse a un rendiconto della gestione 2021 in tempi di elezioni che suscita più di una perplessità. Infatti, ad oggi non è stato ancora approvato, nonostante la scadenza del 30 aprile 2022".