Omicidi Civitanova, l'appello dei vip Stefanenko e Juantorena: "Servono più controlli"

La showgirl e il marito Luca Sabbioni: episodi di violenza inaccettabili. Il campione di volley: sono sbalordito, bisogna prendere provvedimenti

Natasha Stefanenko e il marito Luca Sabbioni

Natasha Stefanenko e il marito Luca Sabbioni

Civitanova (Macerata), 10 agosto 2022 - Natasha Stefanenko e suo marito Luca Sabbioni Civitanova l’hanno nel cuore. Ne sono lontani in questo periodo e le drammatiche notizie di cronaca – due omicidi in pochi giorni – li hanno raggiunti e ovviamente toccati. "Sono fatti tragici e tristissimi, ma per noi Civitanova resta una città tranquilla. Certo, è molto cresciuta da un punto di vista economico negli ultimi anni e questo, come accaduto anche altrove, per esempio a Rimini e Riccione, attira gente da ogni dove e si possono creare problemi. Chiaramente nulla giustifica quello che sta accadendo".

Approfondisci:

Omicidio sul lungomare a Civitanova: la verità nella telefonata misteriosa

Omicidio sul lungomare a Civitanova: la verità nella telefonata misteriosa

Luca Sabbioni, che con la moglie showgirl vive a pochi chilometri di distanza, a Sant’Elpidio a Mare, nel Fermano, racconta il rapporto con Civitanova, che è cominciato da imprenditori, gestori del centralissimo Vecchio Caffè Maretto, un locale che nel 2002, dopo anni di abbandono, hanno riaperto e rilanciato sotto le logge del palazzo comunale. Boom economico e movida sullo sfondo, Sabbioni dà la sua valutazione. "La movida rischia di portarsi dietro anche quello che sta accadendo – dice –, perché più movimento c’è e più aumenta il rischio che un certo tipo di persone arrivino in città. Ma la violenza e gli episodi tragici di questi giorni restano inaccettabili. Perciò bisogna controllare e non abbassare mai la guardia. Detto questo, per noi Civitanova è stata e resta una città piacevole, che frequentiamo sempre volentieri ogni volta che ci è possibile".

Robertlandy Simon, campione di pallavolo
Robertlandy Simon, campione di pallavolo

Omicidio di Civitanova, in centinaia al corteo: "Giustizia per Alika"

Chi ha il ‘campo base’ a Civitanova è Osmany Juantorena, campione di volley cubano naturalizzato italiano, che dopo sette stagioni proprio qualche settimana fa ha detto addio alla Lube. "Ma la mia casa, la mia famiglia e alcune delle mie attività restano qui per il momento, anche perché a Civitanova vanno a scuola le mie figlie", sottolinea. In città gestisce una palestra, la "Noi.5 Fitness Club", sul lungomare sud. E non è il solo giocatore a cui Civitanova è entrata nel cuore, c’è pure il forte centrale Robertlandy Simon, anche lui separatosi da poco dalla Lube dopo tanti successi, che qui ha aperto alcuni locali molto frequentati, a partire dal Madeira, sul lungomare sud.

Osmany Juantorena, campione di volley
Osmany Juantorena, campione di volley

Osmany Juantorena è impressionato dai due omicidi in dieci giorni, una sequenza choc che ha catapultato la città alla ribalta della cronaca nera nazionale. "Sinceramente – confessa – mi dispiace tantissimo. Sto qua da sette anni e non era mai capitato di assistere a tanta violenza. Quello trascorso a Civitanova è stato un periodo di grandi soddisfazioni per me e della città ho conosciuto cose belle, belle persone, e adesso lascia sbalorditi doverla vedere sotto gli occhi di tutto il mondo per questi gravi fatti di cronaca". Juantorena, che Civitanova la vive a tutto tondo, mischiandosi per strada, chiede maggiori controlli. "I responsabili dell’ordine pubblico – dice – devono fare qualcosa, perché se passeggio con le mie bambine sul lungomare o in altre zone, è giusto che stia tranquillo. Spero che siano presi dei provvedimenti sotto questo punto di vista, perché Civitanova è una città molto gradevole e accogliente e non merita quello che sta accadendo".