Omicidio Cameyi, l’imputato è sparito: slitta ancora il processo

Slitta ancora, a marzo dell’anno prossimo, il processo sull’omicidio della 15enne Cameyi Mosammet. La ragazzina scomparve da Ancona il 29 maggio del 2010, e otto anni dopo, a marzo 2018, le sue ossa furono ritrovate sotterrate vicino all’Hotel House. Dopo la scomparsa, la procura di Ancona scoprì che la ragazzina era andata a Porto Recanati dove, all’Hotel House, viveva un connazionale, Monir Kazi, all’epoca suo fidanzato. Ma malgrado i sospetti su di lui, le accuse non si concretizzarono. Quando poi furono ritrovate le ossa, la procura di Macerata prese in mano le indagini e accusò Kazi di omicidio e occultamento di cadavere. Ma ormai lui era tornato in Bangladesh, dove si trova tuttora. Con fatica il ragazzo è stato rintracciato, e lo scorso aprile era stata fissata la prima udienza in corte d’assise. Ma l’avvocato difensore Marco Zallocco aveva rilevato che l’imputato non sapeva nulla, perché le notifiche erano state fatte ai difensori nominati al tempo della prima inchiesta, che poi avevano rinunciato all’incarico. Il procedimento era dunque regredito all’udienza preliminare. Ma ieri, nell’udienza preliminare, è venuto fuori che il 32enne non è stato rintracciato. Il giudice Claudio Bonifazi ha quindi fissato una nuova udienza, al 29 marzo, per rintracciarlo e informarlo del processo in corso. In tribunale presenti la mamma e i fratelli di Cameyi, parti civili con l’avvocato Luca Sartini.