Ospedale Covid Civitanova, un altro esposto "I nostri soldi spesi inutilmente"

Dopo le associazioni di Civitanova, tocca a Potere al Popolo: "Perché la Regione si è ostinata a farlo?"

Ospedale Covid Civitanova, Ceriscioli e Bertolaso (foto De Marco)

Ospedale Covid Civitanova, Ceriscioli e Bertolaso (foto De Marco)

Civitanova Marche (Macerata), 26 giugno 2020 - Tempo e risorse spese inutilmente, ventilatori pronti ma tenuti da parte e i soldi della Banca d’Italia investiti male. Il Covid Hospital di Civitanova Marche finisce in un esposto in Procura ( è il secondo, il primo era stato presentato da associazioni e cittadini di Civitanova Marche alla Procura di Macerata) .

A presentarlo ieri mattina, è stato il movimento politico "Potere al Popolo" attraverso l’avvocato Francesco Rubini che è anche consigliere comunale di "Altra idea di città". Sottoscritto dai legali rappresentanti del movimento, Edoardo Mentrasti e Giovanni Fraticelli, è stato firmato anche dai militanti di partito Claudio Paolinelli e Arianna Buda, tutti fuori dal tribunale ieri mattina a sostenere il contenuto della denuncia che invita la Procura a fare accertamenti al fine di individuare eventuali profili penali nella costruzione della mega struttura entrata in funzione solo pochi giorni e già chiusa.  

«Vogliamo sapere perché la Regione – ha spiegato per tutti Paolinelli – si è ostinata a voler costruire una struttura con la contrarietà di medici, esperti sanitari e forze sindacali. Una struttura inutile sulla quale sono finiti anche soldi pubblici. Il riferimento è ai fondi versati da Banca Italia, a noi risultano 5 milioni di euro, che le altre regioni hanno usato per incrementare le strutture già presenti mentre il governatore Luca Ceriscioli li ha usati per Civitanova. Inizialmente aveva sostenuto che l’ospedale andava fatto con soldi stanziati dai privati".  

L’esposto, che ripercorre la cronistoria di quanto accaduto a partire dal 25 febbraio, tre giorni dopo i casi di Covid-19 certificati in Italia, si concentra su tre punti. Due fanno riferimento ad una dichiarazione fatta il 3 aprile da Paolo Tanoni, avvocato e amministratore Ariston, inizialmente nominato per raccogliere le donazioni dei privati. "In radio dichiara – ha spiegato Paolinelli – che per il progetto del Covid Hospital c’erano già 80 ventilatori più diversi letti. Come è possibile? Era un momento di massima emergenza in cui le strutture sanitarie delle Marche avevano una massimo di 115 posti in terapia intensiva con 160 pazienti, quindi superiore ai posti. Perché i ventilatori e i letti non sono stati dati alla emergenza sul territorio? C’erano stati già 550 morti".  

Nell’esposto si chiede anche perché lo stanziamento della Banca d’Italia nelle Marche è stato usato per la realizzazione di un ospedale "provvisorio e intempestivo – riporta il documento presentato in Procura – voluto dal presidente Ceriscioli sotto la direttiva di Guido Bertolaso e la gestione dell’Ordine dei Cavalieri di Malta".