Ossa umane a Porto Recanati, nel campo dell’orrore ricerche col cane molecolare / VIDEO

Terreno al setaccio dopo il ritrovamento di circa 80 frammenti di ossa umane. Si usa anche il georadar

Hotel House, le ricerche col cane molecolare (Foto De Marco)

Hotel House, le ricerche col cane molecolare (Foto De Marco)

Porto Recanati (Macerata), 11 aprile 2018 - Sono ripartite ieri pomeriggio le ricerche delle forze dell’ordine nel campo intorno al pozzo dell’orrore, a cinquanta metri dall’Hotel House di Porto Recanati, con l’ausilio del cane molecolare 'Dogan', dell’unità cinofila di Malpensa, per un primo sopralluogo. E già stamattina, la polizia scientifica e la squadra mobile di Macerata hanno ripreso a setacciare la zona nei pressi del casolare in via Santa Maria in Potenza, sia con l’ausilio dei due agenti dell’unità cinofila della polizia di frontiera di Malpensa, ma anche col georadar fornito dagli altri due uomini di rinforzo, provenienti dalla squadra della polizia scientifica per Roma.

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Sono le ultime novità sul pozzo dell’orrore, dopo il ritrovamento di circa 80 frammenti di ossa umane sotterrate nel terreno. Secondo i primi esami eseguiti dall’istituto di medicina legale dell’Università, quelle ossa sono riconducibili agli scheletri di un’adolescente e di un adulto.

Ossa umane a Porto Recanati, vicino al pozzo spuntano altri frammenti / FOTO e VIDEO

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Ieri pomeriggio, dunque, sono riprese le ricerche. Verso le 15.30, gli uomini della polizia scientifica e della squadra mobile hanno infatti raggiunto il casolare di Porto Recanati, rinforzati da due agenti dell’unità cinofila della polizia di frontiera di Malpensa col cane molecolare Dogan, oltre ad altri due uomini provenienti dalla polizia scientifica di Roma, arrivati col georadar. Gli agenti hanno così effettuato un primo sopralluogo nella zona, ispezionando il tipo di terreno per capire a quale profondità potrà arrivare il georadar. Il cane molecolare Dogan ha poi cominciato a setacciare la zona intorno al pozzo, ma dal suo fiuto ieri pomeriggio non è uscito nulla.

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Le ricerche sono riprese oggi, sempre con l’ausilio del cane e del georadar. I dubbi della polizia rimangono però sulla gittata dell’apparecchio, che al meglio delle condizioni può analizzare il terreno fino a circa due metri di profondità, ma il suolo argilloso della zona potrebbe ridurre il raggio del georadar fino a solo mezzo metro.

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