Ossa umane a Porto Recanati, "Cameyi uccisa e sotterrata". Indagini nella sua comunità

La 15enne bengalese uccisa e sotterrata otto anni fa all’Hotel House: era innamorata della cultura occidentale e voleva più indipendenza

Cameyi Mosammet, la 15enne bengalese scomparsa e trovata morta

Cameyi Mosammet, la 15enne bengalese scomparsa e trovata morta

Porto Recanati, 1 luglio 2018 - La Procura di Macerata coordina le indagini sull’omicidio e l’occultamento di cadavere della quindicenne  Cameyi Mossammet, scomparsa da Ancona il 29 maggio 2010 e i cui resti sono stati ritrovati interrati vicino all’Hotel House di Porto Recanati: lì infatti, con tutta probabilità, è stata uccisa la ragazzina. Per la sua scomparsa era stato indagato il fidanzato, ma ora gli inquirenti non escludono altre ipotesi: originaria del Bangladesh, cresciuta in un’abitazione fatiscente di Ancona, la quindicenne era innamorata dell’Occidente e della libertà delle sue coetanee italiane, e questo potrebbe aver creato un contrasto troppo forte tra lei e la sua comunità.

Dopo la denuncia di scomparsa, le prime indagini erano state aperte da Ancona, dove si era ipotizzato un sequestro di persona. Fin dal ritrovamento delle ossa vicino al maxi palazzone invece – lo scoso 28 marzo - a Macerata si è aperta a un’indagine per omicidio, di cui si occupano il procuratore capo Giovanni Giorgio e il sostituto Rosanna Buccini. E quell’indagine – per il momento senza indagati – ora va avanti, affidata alla Squadra mobile.

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Il compito è molto arduo visto che si tratta di un delitto commesso otto anni fa. All’epoca la polizia tentò ogni strada. Venne perquisito l’appartamento dell’Hotel House dove abitava il fidanzato di Cameyi, Monir Kazi, e vennero sequestrati un cappello da cowboy che era della ragazzina e un cuscino intriso di sangue, che però si rivelò del tutto scollegato alla vicenda. Nel dicembre del 2010 i sub perlustrarono il fondale di un laghetto vicino al condominio, senza trovare alcuna traccia. Venne interrogato il ragazzo, all’epoca ventenne, il quale però assicurò di non sapere nulla di Cameyi. Per gli inquirenti il ragazzo, unico indagato per il sequestro, sarebbe stato molto reticente, ma di fatto non vennero fuori elementi tali da poterlo ritenere collegato alla misteriosa sparizione della quindicenne. Lui poi ha lasciato l’Italia, prima per la Grecia e poi, a quanto sembra, per l’Inghilterra.

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Le indagini però non si concentrano solo su di lui. La cultura occidentale esercitava una grande attrazione sulla ragazzina, e questo può essere stato un problema serio per la sua famiglia e i suoi connazionali: Cameyi, pur essendo legatissima alla madre e ai fratelli, rivendicava troppe libertà e per questo avrebbe anche discusso con il padre. Su MySpace aveva pubblicato una foto in cui Monir Kazi le dava un bacio, foto poi tolta non si sa da chi.

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Anche su questi aspetti stanno indagando gli agenti della Mobile, con le difficoltà legate alla chiusura dell’ambiente di origine della ragazzina. Per trovare ogni minimo dettaglio utile, dal ritrovamento del primo osso nel pozzo dei misteri gli agenti della Mobile hanno scavato a mano, procedendo con grandissima cautela per recuperare tutti i resti e anche qualsiasi altro elemento da cui poter trarre indizi e informazioni: in un pozzo di centodieci centimetri di diametro i poliziotti sono arrivati fino a sei metri di profondità per analizzare tutta l’area, interessata in passato anche da alcuni scavi legati a dei lavori.