Picchia prima la compagna poi quattro infermieri a Civitanova

Notte di follia: 27enne ubriaco aggredisce la fidanzata e semina il caos al pronto soccorso. Calci e pugni agli operatori sanitari, prognosi fino a venti giorni. La protesta: "Siamo stanchi, ora basta"

Un operatore sanitario al lavoro al pronto soccorso (foto d’archivio)

Un operatore sanitario al lavoro al pronto soccorso (foto d’archivio)

Civitanova Marche, 5 settembre 2022 - Avrebbe prima picchiato la fidanzata, poi avrebbe dato in escandescenze, prendendosela con il personale del pronto soccorso, ferendo quattro persone colpevoli di avergli impedito l’accesso al reparto. Quattro infermieri (tre uomini e una donna) sono stati picchiati a calci e pugni, tutti rimasti feriti con prognosi dai quattro ai venti giorni. Protagonista della notte di follia all’ospedale di Civitanova è un 27enne italiano, ubriaco, che è stato stato subito identificato e denunciato dalla polizia per danneggiamento, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. L’episodio fa tornare in primo piano il problema della sicurezza del personale sanitario.

Aggiornamento Civitanova, infermieri picchiati al pronto soccorso: il racconto dell'aggressione

Civitanova Marche, tre infermieri aggrediti a calci e pugni al pronto soccorso

Minuti di paura all’ospedale e difronte alle scene di violenza una infermiera scrive sul suo profilo Facebook: "Quattro colleghi al pronto soccorso.  Venti giorni di prognosi ognuno! Io non ci sto! Mi sono stancata. Sono stanca di aggressioni e sostituzioni. Basta, basta, basta!". Verso le 21 di sabato un ragazzo ha raggiunto il pronto soccorso con la compagna che è stata accolta in codice rosa, percorso di accesso riservato alle vittime di violenza di genere. Il personale si è fatto carico della giovane spiegando a lui che non poteva entrare. Per tutta risposta l’uomo si è scatenato come una furia contro gli infermieri del triage, quattro, colpendoli con calci e pugni. Ad avere la peggio un infermiere che ha ricevuto forti colpi sferrati all’addome. Tra i coinvolti anche una donna che, esasperata, ha comunicato al suo sindacato di voler cambiare reparto.

"Basta, non ne posso più", ha detto. Sbotta Sandro Di Tuccio, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche (Fnopi) della provincia di Macerata: "Siamo di fronte all’ennesima, grave, aggressione. Sentirò al più presto la direzione dell’Area Vasta 3 per offrire il nostro supporto a strategie e interventi che pongano fine a questa situazione inaccettabile, a partire dal ripristino del posto di polizia, comunque aumentando la vigilanza a tutela del personale sanitario. Ma è anche necessario denunciare". L’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, annuncia una lettera al ministero dell’Interno per chiedere l’istituzione in tutti gli ospedali di primo e secondo livello delle Marche del presidio fisso di polizia e definisce "intollerabili le violenze contro il personale della sanità". Secondo il primario Rita Curto, è "demoralizzante che si parli da tanto della sicurezza del personale sanitario e che non si sia ancora fatto qualcosa di concreto. Non solo il personale non deve essere esposto a questo tipo di pericoli, ma soprattutto i pazienti. L’altra sera ce ne era uno in codice rosso in sala e se medici e infermieri non si possono dedicare a chi sta male perché devono fronteggiare un violento significa mettere a rischio la salute del paziente critico. Quindi, servono provvedimenti per la tutela del personale sanitario in servizio e tutela dei pazienti e per fare in modo che i protagonisti delle aggressioni e dei danni al pronto soccorso ne paghino le conseguenze penali".