"Piccioni morti intrappolati"

I residenti contestano il modo scelto per eliminarli. Avvisati i carabinieri

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Iniziate le operazioni di cattura ed eliminazione dei piccioni a Civitanova Alta e insorgono i residenti per le modalità attuate dalla ditta a cui il Comune ha appaltato il servizio. Ieri mattina si sono sollevate proteste alla vista di grate piazzate a chiusura delle fessure sui muri dentro cui si rifugiano i volatili e dietro le quali c’erano piccioni morti perché rimasti imprigionati all’interno. I cittadini sono tutti d’accordo all’attuazione di misure di contenimento nei confronti del proliferare dei pennuti, ma vederli morire in quella maniera ha innescato la ribellione dei più sensibili al rispetto dei diritti degli animali, anche perché le regole per attuare il controllo dei colombi sono precise e dettate dal Piano regionale e non prevedono questa pratica. Così, davanti alle carcasse dei piccioni rimasti intrappolati, hanno coinvolto associazioni ambientaliste. "Mi hanno cercato alcuni cittadini per denunciare quello che sta accadendo, così ho telefonato alla Lipu per avvertirli e su loro consiglio ho chiamato i carabinieri del Nucleo Forestale. Mi hanno assicurato che avrebbero contattato la Polizia municipale per effettuare, se necessario, un sopralluogo" riferisce Amedeo Regini, responsabile di Città Verde che nella città alta si è recato ieri per fotografare i punti incriminati "e sono - dice - almeno quattro, dietro i quali si vedono questi poveri piccioni morti. C’era anche una grata rimossa da uno dei fori sul muro, suppongo da parte di qualche cittadino che si è impietosito e ha deciso di forare la trappola per liberare i piccioni". L’amministrazione comunale ha confermato, anche per il biennio 2021-2022, la volontà di eliminare i piccioni e si è affidata a una ditta di Montecassiano. L’appalto prevede la cattura di colombi vivi attraverso l’uso di 5 gabbie-trappola, tre a Civitanova Alta e 2 nel borgo marinaro. La spesa per il bilancio comunale è di 7.320 euro per un servizio della durata di sei mesi e sul costo vengono caricate 150 euro mensili per l’affitto e la manutenzione di ogni gabbia e 5 euro per ciascun piccione catturato. Il privato dovrà garantire inoltre la soppressione dei volatili attraverso il ‘metodo eutanasico’, quindi lo smaltimento tramite una ditta specializzata e inoltre il censimento delle colonie di piccioni al termine delle operazioni di cattura.

Lorena Cellini