Piccole vittime innocenti delle mafie Triste elenco di oltre 50 nomi

Toccante cerimonia degli studenti del ’Sanzio’ nella Giornata nazionale voluta dall’associazione Libera

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"Il 21 marzo è Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Quest’anno la manifestazione principale, a livello nazionale, si è tenuta a Napoli ma in tutta Italia, simultaneamente, sono stati letti i nomi delle vittime. Anche noi ragazzi della redazione giornalistica dell’istituto comprensivo Sanzio abbiamo deciso di prendere parte a questa importante iniziativa, ci siamo informati e abbiamo scelto di approfondire le storie di alcuni nostri coetanei che hanno perso la vita a causa delle mafie. Alle 11 del mattino noi ragazzi delle classi seconde siamo usciti in giardino, ci siamo posizionati in semicerchio attorno a un albero a ricordo dell’albero di Falcone e, dopo un discorso della dirigente, abbiamo letto l’elenco dei nomi delle vittime e raccontato alcune delle loro storie, accompagnati da una bella musica di sottofondo. Ci siamo scattati poi delle foto mentre alcuni tenevano in mano dei cartelloni con frasi riguardanti la lotta alla mafia. Le vittime innocenti di mafia sono tantissime: nel sito dell’associazione Libera, che organizza questa giornata di commemorazione da 27 anni, ne abbiamo contate più di 1.500. Noi abbiamo deciso di selezionare i nomi di tutte le vittime che avevano dagli 11 ai 14 anni, nostri coetanei che frequentavano la scuola media come noi: un elenco di oltre 50 ragazzi. In particolare, abbiamo poi ricordato alcune storie come quelle di Annalisa Durante, Simonetta Lamberti, Domenico Gabriele detto Dodò, Fabio De Pandi, Stella Costa e Vittorio Maglione. Quella che ci ha colpito più di tutte è stata l’orribile storia di Giuseppe Di Matteo. Santino Di Matteo, il padre di Giuseppe, aveva deciso di abbandonare la mafia. A causa della sua scelta, il mafioso Giovanni Brusca fece rapire suo figlio Giuseppe, 12enne. Dopo oltre due anni di reclusione, quando i mafiosi capirono che il padre non avrebbe cambiato la sua decisione di collaborare con la giustizia, uccisero il ragazzino l’11 gennaio 1996 e poi lo sciolsero nell’acido. L’orribile omicidio e la fine di Giuseppe è uno dei crimini più orrendi della storia di Cosa Nostra, ed è ancora nella memoria di tutti. La mafia diceva che non avrebbe ucciso i bambini, ma con i nomi che abbiamo letto e con le storie che abbiamo approfondito, abbiamo dimostrato che la malavita non ha nessun codice morale, segue solo i suoi interessi".