"Pienone pasquale: che sia la vera svolta"

Alberghi e B&B nonostante l’aumento delle utenze e delle materie prime tengono invariati i prezzi: "In città la ricettività è varia e molteplice"

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di Enrico Panichelli

"La situazione è difficile, ma cerchiamo di non aumentare i prezzi perché anche la clientela ha le stesse nostre problematiche". Alberghi e B&B di Civitanova sono preoccupati per il particolare momento internazionale, ma si augurano che le ottime prenotazioni per Pasqua siano l’inizio di una tanto attesa inversione di tendenza.

"Se la pandemia ha portato ad un crollo, la guerra ha dato il colpo di grazia - dice Andrea Traini dell’Hotel Palace -. In quanto hotel business, abbiamo visto un calo netto, però siamo speranzosi per i festivi e per l’estate. Si sceglie sempre di più il last minute, anche perché i tour operator hanno le nostre stesse difficoltà e prenotano appena hanno tutte le conferme". Soluzioni e problematiche simili anche per Pamela Stronati, del B&B DormidaNoi: "Dal 24 febbraio c’è stato un blocco dopo un’iniziale ripresa post pandemia. La guerra ha condizionato la mobilità internazionale. Per questo periodo e per le settimane centrali di agosto siamo pieni, per il resto abbiamo ancora posti. Prezzi invariati, ma con gli aumenti nelle bollette le prospettive non sono rosee". L’improvvisa ricomparsa dei clienti per il periodo pasquale è stata riscontrata anche da Gianni Domizi, dell’Hotel Solarium: "Per questo weekend c’è molta animazione. Anche se i costi delle utenze sono aumentati in modo spropositato, noi abbiamo i prezzi fissati ad ottobre e tali rimarranno. Anzi, spesso siamo costretti a diminuire per venire incontro ai clienti". Daniele Luciani dell’Hotel Ghibli si sofferma sulle presenze aziendali: "Una delle problematiche principali del periodo è stata la diminuzione degli spostamenti aziendali come nei casi di Gucci o Prada, che preferiscono mandare poco in giro i dipendenti per evitare contagi. Per il resto, sembra tutto normale, anche se l’anno scorso abbiamo lavorato moltissimo con Svizzera e Germania, mentre quest’anno sta accadendo meno. Abbiamo dovuto applicare dei leggeri aumenti dopo due anni in cui li avevamo evitati". Annalisa Bracaccini del B&B Indipendenza crede nella forza di Civitanovai: "Ancora non possiamo dire di esserci ripresi totalmente, però è tornato un po’ di movimento. Molti fanno tappa a Civitanova per andare verso sud, però la scelgono anche perché è una bellissima città e un punto nevralgico nella regione. Abbiamo prenotazioni e non si tratta di turismo mordi e fuggi, ma di soggiorni anche di una settimana. Per ora non abbiamo aumentato i prezzi, vedremo nei prossimi periodi. Essendo il turismo penalizzato già così, per farlo ripartire dobbiamo fare dei sacrifici". In linea con gli altri albergatori anche Sandra Ruggeri del B&B La Casa Tra gli Ulivi: "La frenata più grande c’è stata con il Covid, ma abbiamo cercato di fare in modo che non si smettesse mai di lavorare. Purtroppo, anche la guerra si sta sentendo, c’è difficoltà economica e meno soldi in tasca. Un cliente della Repubblica Ceca mi ha fatto comprendere quanto la situazione sia tragica. La proposta a Civitanova si è ampliata moltissimo, quindi i clienti possono giovare della vasta scelta. Per quanto riguarda noi, siamo tra i primi B&B a Civitanova, in molti all’inizio si chiedevano persino cosa significasse questa sigla. Molte cose sono cambiate da allora, ma una è rimasta identica: vogliamo continuare ad accogliere i clienti come se fossero a casa loro, in un vero e proprio abbraccio". Una sintesi efficace arriva da Simone Iualè, presidente degli Albergatori Civitanova e di DMO Civitanova Turismo: "La flessione è fortissima, dal 30 al 50% d’occupazione. La mobilità internazionale è praticamente ferma, con la sola eccezione dei viaggi commerciali. C’era stata una voglia di ripartenza, in particolare da parte di gruppi organizzati. Alla Bit abbiamo avuto tanti contatti con tour operator ed agenzie viaggi, subito dopo Pasqua ci metteremo a lavorare proprio su queste nuove sinergie acquisite".