Porto Dubai, ricorso di Antonelli

Per l’Eurobuilding il Consiglio comunale non era competente e doveva esprimersi la Conferenza dei servizi

Migration

di Lorena Cellini

Porto Dubai, la partita non è chiusa e la parola passa al tribunale. E’ stato depositato in Comune il ricorso della Eurobuilding contro la delibera del Consiglio comunale con cui è stato respinto il progetto di privatizzazione dell’area portuale. La notifica è del 27 aprile, ma l’amministrazione comunale non ne ha dato comunicazione. E’ l’avvocato Stefano Ghio (lista Riformiamo collegata alla candidata sindaco Silvia Squadroni) a gettare nel dibattito elettorale la ‘bomba’ che rimette in pista il progetto con cui la società di Umberto Antonelli ha chiesto la concessione demaniale della durata di 99 anni per privatizzare l’intera area portuale e lo specchio d’acqua antistante e calare palazzi e alberghi dove ora ci sono depositi, officine e cantieri, comparti che verrebbero spostati a nord della darsena.

La Eurobuilding non chiede la sospensiva e, dunque, il giudizio del Tar non sarà imminente. Il ricorso è impostato a dimostrare la non competenza del Consiglio comunale a legiferare contro il progetto. Sotto accusa la delibera numero 10 del 3 marzo 2022 (‘Richiesta di concessione aree portuali - spazi a terra e specchi acquei - Valutazioni’). Quella sera, a voto segreto, il piano Eurobulding fu respinto dall’aula consiliare, tirata in ballo da una richiesta del dirigente dell’ufficio tecnico, Paolo Strappato, che chiese all’amministrazione comunale di affiancare alla sua relazione di diniego un pronunciamento del Consiglio comunale. Secondo Eurobuilding, che nel ricorso fa capire, anche se non lo quantifica, di essere pronta a chiedere il risarcimento danni alla città, la procedura che il Comune di Civitanova avrebbe dovuto avviare per legge passava invece per la pubblicazione del progetto depositato al protocollo e la convocazione della Conferenza dei servizi.

La storia del porto Dubai ha vissuto due fasi: la prima con Ciarapica promotore del progetto e la seconda con la sua marcia indietro innestata a causa della protesta popolare. "Ciarapica - commenta Ghio - è il primo responsabile di quanto sta accadendo. Ha promesso appoggio al privato e Eurobuilding è andata avanti con un project financing, ingaggiando il fior fiore di professionisti, e dopo la protesta dei civitanovesi si è ritirato per paura delle conseguenze elettorali. La sua incapacità di governare ora mette la città nella condizione di subire il ricorso e sono molto preoccupato che tutto questo possa aprire la strada a ipotesi transattive".