"Porto, vogliamo spiegazioni dal sindaco"

Gli operatori in attesa di risposte sul futuro: "Il Comune avrebbe già dovuto interpellarci, invece ancora non si è sentito nessuno"

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di Lorena Cellini

Progetto del porto, naufraga il principio dell’urbanistica partecipativa per decidere quale sviluppo attuare perché, da quasi un anno, nessuna chiamata agli operatori è venuta da parte del Comune. Per questo motivo due settimane fa hanno depositato una richiesta indirizzata al sindaco, alla giunta e ai consiglieri comunali per un incontro urgente in cui sia presente anche personale dell’ufficio tecnico comunale, della Capitaneria di porto e lo staff dell’Università di Camerino che sta lavorando sul piano portuale. Al sollecito non è ancora arrivata risposta e allora provano a suonare la sveglia a Palazzo Sforza Gianfilippo Bianchi (cantieristica), Giuseppe Micucci (cooperativa Casa del Pescatore) e Marino Bigoni (cooperativa Piccola Pesca). Parlano anche a nome di tutti gli altri operatori, stabilimenti balneari compresi, e aspettano "che il Comune ci convochi perché avrebbero già dovuto interpellarci per mostrare gli avanzamenti del progetto e invece non si è sentito nessuno. L’ultimo contatto lo abbiamo avuto lo scorso gennaio, quando venne fatto un sopralluogo nell’area oggetto dello studio, ma da allora più nulla". Le premesse e le promesse però erano altre. "Ci avevano garantito – sottolineano – che si sarebbe proceduto con il metodo dell’urbanistica partecipata. La verità è che non si è visto più nessuno e nel frattempo sono venute fuori ipotesi progettuali in un incontro avvenuto nel mese di ottobre tra l’assessore competente e rappresentati dell’Università di Camerino, e sono state illustrate ai consiglieri di maggioranza. Poi, nel consiglio del 24 ottobre la giunta ha assunto l’impegno a convocare operatori portuali e cittadini per mostrare lo status quo del progetto. Invece niente. Tutto tace e allora l’incontro lo chiediamo noi". Su questa vicenda è intanto conto alla rovescia per il giudizio del Tar, atteso a metà dicembre, sui due ricorsi presentati dalla Eurobuilding contro il Comune di Civitanova e nei confronti di Unicam e Regione Marche, con l’obiettivo di far annullare la procedura che ha fermato il ‘porto Dubai’ e che per i legali della società di Umberto Antonelli "non trova corrispondenza in alcuna norma di legge". Nel frattempo cantieri, pescatori e tutti gli altri operatori che gravitano attorno alle attività portuali attendono pure segnali sul fronte del piano del porto e della messa in sicurezza del bacino, progetti di cui non si intravedono passi avanti.