Prelievo con falsi documenti: arrestati

La banca non cade nel tranello. I carabinieri smascherano due campani: processati, hanno l’obbligo di dimora

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di Paola Pagnanelli

Si erano presentati in banca dicendo di dover di prelevare subito mille euro da un loro conto corrente. E invece sono finiti in manette, quando i carabinieri hanno scoperto che avevano tutti i documenti falsi. Uno di loro, tra l’altro, usufruiva del reddito di cittadinanza. L’episodio è avvenuto mercoledì mattina, alla Unicredit di Civitanova. Intorno alle 10, allo sportello si sono presentati due uomini, che insistevano per un prelievo da un conto intestato a uno dei due, aperto in una filiale in Campania. Ma i cassieri e anche il direttore si sono insospettiti, anche perché il nome del presunto correntista coincideva con quello che, pochi giorni prima, avrebbe commesso una truffa a una banca del Fermano. Così dalla banca è partita una chiamata al 112 e in breve sono arrivati i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Civitanova. I militari hanno chiesto ai due di esibire i documenti, ed entrambi hanno tirato fuori carte di identità elettroniche con i loro visi, e anche le tessere sanitarie, indicanti i nomi di un campano residente a Fiuggi e di un altro residente in provincia di Caserta. Ma i carabinieri hanno fatto qualche controllo ulteriore ed è venuto fuori che quei documenti erano tutti i falsi. Infatti, ai due soggetti i cui nomi erano sui documenti, i Comuni avevano rilasciato carte di identità cartacee, non elettroniche come quelle mostrate dai due, che in realtà erano Crescenzo Di Gaetano, 41enne, e Giuseppe Puoti, 42enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Tutti i documenti falsi sono stati sequestrati, e ai polsi dei due uomini sono scattate le manette per le accuse di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi; i due sono stati anche denunciati per la tentata truffa in danno della banca e per sostituzione di persona. Peraltro, con la perquisizione i carabinieri hanno trovato loro anche altri documenti falsi. Ieri mattina, difesi dagli avvocati Mariangela Ascenzi e Barbara Asuni, sostituita dal collega Marco Vannini, i due uomini sono comparsi in tribunale a Macerata. Il pm Francesca D’Arienzo ha chiamato come testimone il tenente Alfredo Russo, che ha descritto le circostanze dell’arresto. I due imputati poi hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, ma i difensori hanno chiesto al giudice di non convalidare gli arresti, poiché si sarebbe trattato di falsi grossolani, che chiunque avrebbe rilevato. Invece il giudice Federico Simonelli, accogliendo la richiesta del pm D’Arienzo, ha convalidato l’arresto e disposto per i due l’obbligo di dimora nel Comune di residenza, a Caserta, dove Di Gaetano e Puoti sono andati appena finita l’udienza. Il processo per direttissima si chiuderà per loro il 7 luglio.