"Premiato il lavoro di squadra"

Un motore Vittorazi ha regalato all’Italia la prima medaglia d’oro al World Paramotor Championship

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Un motore Vittorazi ha regalato all’Italia la prima medaglia d’oro al World Paramotor Championship, la massima competizione mondiale di parapendio a motore. Nella competizione a Saquarema, Rio de Janeiro, dal 23 al 30 aprile, sul gradino più alto del podio nella categoria PF1 (decollo a piedi monoposto) è salito il sette volte campione d’Italia Pasquale Biondo, 39enne trapanese, equipaggiato con un Moster 185 EFI della Vittorazi, celebre azienda di Montecosaro leader nella produzione di motori per paramotore. È la prima volta che l’Italia può fregiarsi del titolo di campione del mondo. E pensare che la partecipazione della nazionale è stata a rischio sino all’ultimo. " Ne abbiamo affrontate tante – esordisce Matteo Orazi, general manager Vittorazi e team leader della nazionale –, dal ritardo con il quale sono arrivate le risorse della Federazione italiana, cosa che avrebbe potuto compromettere la partecipazione al mondiale se non fosse stato per il sostegno della Vittorazi Motors, alle difficoltà logistiche dovute anche alle misure anti Covid; dai problemi tecnici dovuti al carburante non idoneo fornitoci in Brasile, sino ad alcune discutibili penalità in gara. Ma erano anni che tentavamo di vincere il mondiale nella categoria PF1 e ce la siamo giocata con i più forti al mondo. Il lavoro di squadra ci ha premiati". Se l’Efi, Electronic fuel injection, la tecnologia brevettata dall’azienda Vittorazi, si conferma vincente e rivoluzionaria, il resto lo ha fatto il team.

"Non ci siamo ancora scrollati di dosso l’adrenalina degli ultimi giorni – racconta il campione Pasquale Biondo –, le altalene emotive che hanno contraddistinto la gara. Ho rischiato di non partire e poi eccomi vincitore del titolo mondiale, incredibile. Ho lavorato tantissimo per prepararmi al campionato, ma da soli non si arriva in vetta. Abbiamo dominato le task di fuel economy (prove di permanenza in volo al minimo consumo di carburante) e in queste la tecnologia Efi è stata di grande aiuto". "Ora – rimarca Matteo Orazi – non possiamo che augurarci che la Federazione possa restituire il giusto lustro e le idonee risorse a tanti piloti che possono, come in questo caso, conquistare una medaglia importante".