Primi piatti d’Italia Foligno. "Che vergogna essere assenti"

Mandolesi, ex gestore di Marebello: manca una programmazione seria per il turismo

Alfredo Mandolesi,  ex gestore dello chalet Marebello

Alfredo Mandolesi, ex gestore dello chalet Marebello

Civitanova, 2 ottobre 2019 - "Ho partecipato alla manifestazione di Foligno ‘Primi piatti d’Italia’ e sono rimasto deluso. Non dalla manifestazione, ma dal fatto che tra i partecipanti non c’era un civitanovese, neanche per imbandire un piatto di vongole o cozze».

Lo sottolinea Alfredo Mandolesi, per oltre trent’anni gestore dello chalet Marebello. Oggi lo chalet lo ha ceduto al campionissimo della Lube Volley, Simon, ma la sua attenzione per il turismo e «gli amici umbri che popolano le nostre spiagge» è sempre alta.

«È vergognoso – aggiunge Mandolesi – che i nostri operatori snobbino questa manifestazione ma pretendano presenze massicce di umbri nei loro chalet e ristoranti. Ed è assurdo che anche l’ amministrazione continui a brillare per assenza. Vuol dire che non c’è il senso della diplomazia, oggi come ieri. Qualche anno fa, Silenzi assessore di quasi tutto, per rappresentare Civitanova fece aprire un povero stand, dietro il quale, con il solito dinamismo, Maria Rosa Berdini s’affannava a distribuire depliant. Mentre lei però distribuiva, a pochi metri altri avevano imbandito ricche tavolate dove i commensali divoravano con gusto e apprezzamento. Quest’anno – incalza Mandolesi – s’è fatto peggio. Neanche uno stand né un piatto di vongole e cozze. E di rappresentanti del Palazzo neanche l’ombra. Ciò indica miopia e scarse vedute. In compenso, a far da contraltare, la soverchiante presenza di Porto Sant’ Elpidio, con le sue gustosissime offerte e l’assessore al turismo. C’è tutto da imparare, saranno stati almeno in 15mila in quella mensa». Mandolesi parla di mancanza di programmazione: «Per raccogliere d’estate bisogna seminare nei tempi dovuti». «Il compianto Nello Ciavattini – conclude – ha insegnato tanto, ma nessuno ha recepito. Lui, in autunno o inverno, insieme alla moglie Franca partiva per Foligno con il furgone carico di vongole, cozze e fritture, ottimo biglietto da visita per la stagione successiva. Oggi si fa il contrario, nessuno semina ma commercianti e opposizioni sui media segnalano ossessivamente brutture che fanno di Civitanova una città da evitare e non da apprezzare. Vergognoso».