"Prorogare le Usca o adeguare i compensi"

L’assessore regionale Saltamartini risponde alle polemiche: "La scelta non dipende da noi, il governo ascolti le nostre richieste"

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di Giuliano Forani

"Ho chiesto al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga di farsi promotore col Governo della nostra richiesta di proroga delle Usca fino al 31 dicembre, o in alternativa l’adeguamento del trattamento economico delle nuove Uca a quello delle Usca". Questa la replica dell’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, alle critiche mosse da Claudio Tommaso Corvatta, ex sindaco di centrosinistra, contro i vertici regionali per non aver saputo mettere in piedi un’alternativa in sostituzione delle Usca, scadute il 30 giugno. Il mancato impegno sul fronte, secondo Corvatta, espone i pazienti Covid a rischi molto seri, in considerazione, soprattutto, del fatto che per la somministrazione dei farmaci, quelli oggi disponibili non risultano adatti a contrastare il contagio, per cui unico rimedio continua ad essere la mascherina. Nessun ritardo da parte della Regione, controbatte Saltamartini, semmai la responsabilità va ricercata altrove. "La Regione – dice – ha da tempo chiesto la proroga delle Usca, ma non è stata ascoltata. E’ quindi paradossale che esponenti di partiti che appoggiano la scelta del governo nazionale, ora lamentino la situazione che si è creata in tutte le Regioni e non solo nella nostra". In proposito, c’è da dire che il Dipartimento Salute, su richiesta dell’assessore, ha diramato una nota che prevede la possibilità di utilizzare l’esperienza del personale operante nelle Usca (e per alleggerire la pressione sui pronto soccorso) fino al 31 dicembre. I medici opererebbero nella gestione domiciliare dei pazienti Covid ma anche nella cura dei codici bianchi nei pronto soccorso. Il compenso, però, è inferiore e pari a quello della continuità assistenziale (23,40 euro all’ora contro i 40 precedenti), per cui le disponibilità sono scarse. Da qui la richiesta di Saltamartini a Fedriga di adeguare il compenso delle Uca a quello delle vecchie Usca. L’assessore conclude dicendo come l’Asur abbia contattato tutti i medici, ma solo con la proroga o con l’ adeguamento del compenso il servizio potrà essere mantenuto, "in un momento in cui il numero dei positivi cresce ma molti pazienti possono essere trattati a casa, con l’utilizzo di medicinali ". Sul problema intervengono anche Francesco Micucci e Lidia Iezzi (Pd). "In tema di sanità – dicono – Saltamartini e la giunta Acquaroli dimostrano che quando c’è da amministrare le parole non bastano. In due anni non sono stati capaci di assumere neanche uno dei 3.000 infermieri promessi e continuano solo a parlare di carenze di medici. Ad aggravare la situazione anche la cancellazione delle Usca, fondamentali nella cura dei pazienti Covid19. Come denuncia Corvatta, mentre le Usca sono chiuse, delle Uca non vi è traccia".