Protesta dei pescatori a Roma Tensioni tra polizia e manifestanti

Caro gasolio, Battistoni non riceve gli armatori e scoppia la rabbia. Sit-in per interrompere il traffico

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di Mario Pacetti

Non è andata a buon fine e, anzi, c’è scappata pure qualche manganellata, la spedizione di ieri degli armatori a Roma per protestare contro il caro carburante e incontrare ministri e sottosegretari per strappare il provvedimento-chiave: il calmieramento del prezzo del gasolio. Il sottosegretario alla pesca Battistoni li ha snobbati, rifiutando di riceverli e limitando il confronto ai rappresentanti delle associazioni storiche dei pescatori, ormai invise a molti armatori della base, e ai sindacati dei marittimi. Da qui un’amarezza e un senso di frustrazione che a lungo andare (erano ormai le 18.30 e la gran parte dei manifestanti aveva già imboccato la via del ritorno a casa) ha indotto i più irriducibili, ridotti ormai a poche decine di unità con svariati civitanovesi a comporne i ranghi, a urlare la propria rabbia di fronte al cordone dei poliziotti in tenuta antisommossa. Quando qualcuno ha cominciato a spingere sugli uomini in divisa sono partite randellate (la scarica è durata pochi secondi) sulla prima fila dei pescatori. Alcuni sono rimasti contusi alla testa e alle gambe: nulla di grave, per fortuna. Per una buona mezzora sono continuati gli slogan contro il ministro, dopodiché i manifestanti si sono sparpagliati nella piazza loro assegnata (piazza della Repubblica) disturbando per qualche minuto, anche con l’ "arma" del sit-in, la circolazione stradale. In serata ciò che restava dell’iniziale massa di dimostranti (all’inizio erano alcune centinaia di unità) non aveva ancora abbandonato il teatro dell’adunata. Nel frattempo il sottosegretario Battistoni aveva commentato l’esito del "tavolo" organizzato poco prima con le associazioni di categoria e con le organizzazioni sindacali. "L’incontro è andato molto bene – ha chiosato – e ho potuto rappresentare gli sforzi del Ministero a sostegno della pesca e dei redditi dei pescatori: credito di imposta per l’acquisto dei carburanti, compensazione dei costi aggiuntivi attraverso il Fondo europeo per gli affari marittimi e pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto che eroga 20 milioni alla pesca". Tutte misure per la verità già note e date per scontate, utili ma – secondo la base degli armatori – poco incisive non impattando direttamente sul prezzo del gasolio. Nelle prossime ore sapremo se la serrata dei pescatori, cominciata 11 giorni fa, proseguirà oppure no.