Civitanova, dal finto vescovo ai soldi per la nonna: così ha spillato 86mila euro al prete

Prete raggirato a Montecosaro: agli arresti domiciliari il 21enne pugliese Vincenzo Pastore. Si temono altri fatti analoghi in zona

Il presunto truffatore è stato fermato dai carabinieri

Il presunto truffatore è stato fermato dai carabinieri

Civitanova Marche, 15 maggio 2022 - ​Avrebbe inventato di avere la nonna tanto malata, poi si sarebbe spacciato per il vescovo di Bari e infine avrebbe farneticato di reati fiscali: una recita da Oscar per portare via a un parroco 86mila euro, volatilizzati in un attimo con cene e alberghi di lusso. Ma venerdì mattina l’attore è finito agli arresti domiciliari, con l’accusa di truffa aggravata. Si tratta di Vincenzo Pastore, 21enne studente universitario di Andria, già denunciato per episodi analoghi in mezza Italia. Lo hanno fermato i carabinieri di Montecosaro e della Compagnia Civitanova, diretta dal capitano Massimo Amicucci.

Questa volta Pastore, che prende di mira soprattutto religiosi anziani, se la sarebbe presa con un parroco di Montecosaro. Tutto sarebbe iniziato lo scorso giugno. Il ragazzo si sarebbe presentato dal prete con una storia strappalacrime: sarebbe venuto in provincia di Macerata dalla Puglia per curare la cara nonna, molto malata. Impietosito da quel giovane così affettuoso, il sacerdote si sarebbe lasciato convincere prima a ospitarlo, e poi a dargli 2.500 euro in contanti per tornare alla sua città, Andria.

Nei giorni seguenti, il 21enne avrebbe telefonato in parrocchia spacciandosi per il vescovo di Bari, per esortare il sacerdote a essere generoso con quel ragazzo, assicurando che avrebbe provveduto lui stesso a restituire le somme elargite. Così il pugliese avrebbe avuto la strada spianata per farsi mandare aiuti e bonifici dal parroco, sempre più di frequente. Fino a quando non avrebbe fatto entrare in scena un altro personaggio: un impiegato postale di Andria, in serie difficoltà economiche. Anche il finto impiegato avrebbe avuto bisogno di soldi, e a un certo punto avrebbe anche ventilato al religioso che rischiava qualche sanzione, sostenendo che i bonifici avrebbero violato qualche inesistente norma fiscale.

Spaventato dalle conseguenze penali prospettate dall’impiegato, il parroco avrebbe inviato ulteriori somme allo scopo – questa era la scusa – di sanare la sua posizione. Ma dopo questi continui pagamenti il parroco si sarebbe deciso a chiedere aiuto ai carabinieri, e così sono partite le indagini. Dai controlli fatti, sarebbe emerso che il religioso da giugno a febbraio scorso avrebbe inviato, sempre allo stesso Vincenzo Pastore, un totale di 86mila euro.

Sulla base degli elementi raccolti, la procura di Macerata ha chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari per il 21enne, misura concessa dal giudice per le indagini preliminari alla luce dell’astuzia e della pericolosità mostrate dal soggetto, già denunciato e anche arrestato per altri episodi analoghi avvenuti in Italia. Il provvedimento è stato notificato venerdì mattina dai carabinieri ad Andria.

Lo studente ha nominato come difensori gli avvocati Raffaele Losappio e Giangregorio De Pascalis di Trani. Nell’interrogatorio di garanzia, il 21enne potrà dare la sua versione e respingere le accuse. Le indagini sono in corso, per verificare se siano avvenuti altri fatti analoghi in zona. Un anno fa i carabinieri arrestarono il ragazzo a Genova, mentre tentava di raggirare le suore di un convento dopo aver fatto lo stesso con un altro sacerdote. In quel caso, il pugliese si era presentato come orfano, e si era mostrato disperato all’idea di non sapere come saldare i suoi debiti. A quanto sembra, i soldi incassati andrebbero tutti ad alimentare lo stile di vita più che agiato del ragazzo, che li spenderebbe tutti nel giro di pochissimo.