Civitanova, revocato il divieto balneazione. E spunta la pista del dolo

Gli esiti dei prelievi effettuati sabato sono stati negativi. Dalle analisi emerge che sono rientrati nei limiti della norma i valori dei batteri

Si torna in acqua (foto De Marco)

Si torna in acqua (foto De Marco)

Civitanova Marche, 9 luglio 2019 - Revocato dal Comune il divieto di balneazione sul litorale di Fontespina. Ieri mattina l’Arpam ha informato Palazzo Sforza che gli esiti dei prelievi effettuati sabato sono stati negativi. Dalle analisi emerge che sono rientrati nei limiti della norma i valori dei batteri dell’escherichia coli e dell’enterococco.

Via, da ieri, i cartelli dello stop ai tuffi che erano comparsi venerdì sulla spiaggia nord, quando liquami organici scaricati sul Maranello sono finiti in mare inquinando il tratto tra gli stabilimenti balneari G7 e Golden Beach. Con questo sversamento però non c’entra nulla il condominio del quartiere San Gabriele che era stato, in un primo momento, individuato come probabile responsabile della contaminazione. Ieri mattina i tecnici del Comune hanno effettuato un sopralluogo e utilizzato la tecnica della video ispezione nelle condotte fognarie dell’edificio, alla caccia della causa dello sversamento.

«Avevamo già verificato che le tubazioni del palazzo risultavano regolarmente allacciate, ma c’era il sospetto che potesse essersi verificata una rottura della rete delle acque nere. L’ispezione ha rilevato un piccolo foro, che però non è compatibile con la grande quantità di liquami che è finita nel Maranello e poi in mare» rivela il dirigente del settore lavori pubblici del Comune, Roberto Guarnieri, che ha coordinato il sopralluogo ieri mattina.

A questo punto lo sversamento abusivo diventa una certezza e cambia anche la rilevanza penale di quanto è accaduto. «Non possiamo escludere – ipotizza Guarnieri – un atto doloso da parte di qualcuno che magari ha svuotato una fossa settica, ha riempito una cisterna e ha versato nel Maranello liquami che altrimenti avrebbe dovuto smaltire con una procedura speciale e pagando».

Da oggi riprenderanno i controlli lungo l’alveo del torrente e si spingeranno – il personale tecnico del Comune con i carabinieri del Nucleo forestale di Macerata – ancora più nell’interno, risalendo il corso del torrente per cercare le tracce dello sversamento più a monte rispetto al rione San Gabriele, con la speranza di arrivare a individuare gli autori di un gesto. La contaminazione ha provocato parecchi danni agli operatori balneari, ai bagnanti e all’immagine della città in un venerdì nero, il 5 luglio, a causa dell’emissione dell’ordinanza di divieto di balneazione perché dalle analisi dell’Arpam effettuate il 3 luglio ivalori dell’escherichia coli erano schizzati a 2000 Uft (il limite di legge è 500) mentre erano andate oltre 400 quelli dell’enterococco (la soglia limite è 200).