Rifiuti Civitanova, stangata sui pescatori. Arriva il conto per i magazzini

La Civitas vuole anche gli arretrati: è protesta

Pescatore

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Civitanova, 14 gennaio 2019 - Per i pescatori civitanovesi chiodo scaccia chiodo. Adesso che s’è parzialmente stabilizzata l’asta del mercato ittico all’ingrosso, pur con i persistenti limiti legati a una tecnologia estranea al consolidato dna di quei nastri scorrevoli, ecco affacciarsi un altro incubo per la categoria: la tassa sui rifiuti relativa ai trenta magazzini adiacenti al mercato e in uso da anni agli armatori. Già da qualche giorno la Civitas sta inviando lettere ai singoli pescatori per chiedere conferma dell’utilizzo di quei locali, in vista di ulteriori comunicazioni-babau sul pagamento della tassa sui relativi rifiuti: da qui in avanti e, procedendo a ritroso (sarebbero reclamati gli arretrati), fino a 5 anni fa. E gli armatori non ci stanno.

Loro ritengono che le bollette debbano caso mai essere messe in conto al Mic (mercato ittico comunale), al quale pagano un aggio del 4% per ogni cassa di pesce venduta. Sottolineano inoltre che versano già un bel po’ di quattrini (quelli relativi allo smaltimento degli oli esausti derivanti dalla loro attività) che nessun ente si è mai sognato di chiedere ai colleghi di altre flotte italiane. Venerdì pomeriggio, una ventina di armatori di ambedue le cooperative locali (la Casa del pescatore e la Piccola Pesca) hanno incontrato in Comune l’assessore Fausto Troiani e Roberto Ripari, dirigente del servizio della igiene urbana.

Un confronto vivacizzato qua e là da qualche intervento a muso duro, come succede di regola con i pescatori. Ciascuno ha spiegato le proprie ragioni. Poi gli armatori sono stati invitati a mettere per iscritto il loro punto di vista. A giorni, inoltre, i pescatori saranno convocati in assemblea dai leader delle due cooperative, per discutere di questa nuova spada di Damocle capitata loro tra capo e collo.