Civitanova, sabato riparte lo Shada. I residenti: "Calpestati i nostri diritti"

Altoparlanti degli chalet da girare verso il mare: il Consiglio dice no

MOVIDA Folla allo Shada

MOVIDA Folla allo Shada

Civitanova, 20 maggio 2018 - Con l’appuntamento Vida loca della notte scorsa, il Donoma chiude la stagione inverno-primavera per trasferire l’attività sul lungomare sud, allo Shada. L’Opening party Shada, infatti, è in programma per sabato prossimo e tutto il programma della stagione estiva è già disponibile su internet. Divertimento, serate con grandi ospiti e ristoro saranno il menu della discoteca en plein air. Giusto per dare un’idea, il 29 maggio verrà proposto Martes caliente, mentre il primo giugno hanno inizio i Venerdì dello Shada. La chiusura avverrà il 15 settembre.

Serate di grande richiamo, con una movida che interessa tutta la regione. Festa per tanti ma, forse, non per i residenti che si affacciano sul mare e che, d’estate, vorrebbero tenere di notte le finestre aperte, ma non possono. Una storia vecchia, come lo sono le tante polemiche che si intrecciano su di essa. Lo scorso anno c’era stata anche una raccolta di firme per rivendicare il diritto al riposo, ma forte è anche lo schieramento di chi reclama il diritto al divertimento e alla spensieratezza.

Quest’anno la «guerra» comincia in anticipo. Galeotta la proposta del consigliere Stefano Mei (M5S) che nel consiglio comunale dell’altra sera chiedeva di volgere verso mare gli altoparlanti degli chalet che irradiano musica (lo Shada ma anche altri). L’emendamento è stato bocciato dalla maggioranza che invece ha accolto quella di Monia Rossi (Vince Civitanova, favorevole alla liberalizzazione delle attività ludiche in spiaggia. «Calpestati i diritti dei residenti», scrive su Facebook Ricky Navarra, il cui appartamento si affaccia sul lungomare Piermanni, «peggio di quando al governo c’era il Pd – aggiunge – in barba a tutte le promesse fatte solo per ottenere consensi». Destra e sinistra, per lui, tutti sullo stesso piano, realtà è che per i diritti dei cittadini la considerazione è sempre scarsa da qualsiasi angolazione li si voglia guardare.