di Francesco Rossetti "I letti e gli argini dei fiumi e dei fossi vengano ripuliti dalla ghiaia e dalle vegetazione per consentire il libero deflusso delle acque e scongiurare il rischio esondazione". Anche in tempi di siccità, è bene preoccuparsi dei fiumi in piena: lo ricorda Aurelio Del Medico, coordinatore tecnico del gruppo comunale di Protezione civile, che nella mattinata di giovedì ha svolto un sopralluogo in vari punti della città per verificare lo stato dei corsi d’acqua civitanovesi e sondarne i potenziali rischi in caso di forti precipitazioni. Dall’ispezione, Del Medico ne ha tratto alcune importanti conclusioni. "Il fiume Chienti – ha spiegato – è interessato dalla presenza di paratie che ostruiscono il deflusso delle acque in mare. In prossimità del ponte ferroviario è presente un isolotto di ghiaia e, nel pieno dell’alveo del fiume, una vegetazione di alto fusto. Preciso che stiamo parlando di una zona descritta come ad alto rischio idrogeologico, ‘R4’,che secondo il Pai (Piano assetto idrogeolico, ndr) presenta un’elevata capacità di esondazione. Di conseguenza, è necessario intervenire con urgenza, tramite le tradizionali tecniche di pulitura meccanica". Ma il Chienti non è l’unico corso d’acqua esaminato nel sopralluogo della Protezione civile. "Il fosso Castellaro – prosegue Del Medico –, che in passato ha dato luogo a varie tracimazioni tra le abitazioni, pur segnalato, attende un’accurata pulitura del percorso". In particolare, la visita al Castellaro ha interessato il tratto a ridosso del bar ‘Cinciallegra’, dove si registrano le maggiori criticità. Criticità che tuttavia riguardano anche "il Caronte – precisa il coordinatore –, il quale presenta tratti di occlusione totale. Va ricordato, inoltre, che nella sue adiacenze si snoda l’area dell’ex camping ‘Le Giare’, ormai ridotta a selva incustodita". Infine, le situazioni relative ai fossi Maranello, Trabocco e Vallato: nel primo caso "l’attraversamento di zone abitative risulta canalizzato fino allo sbocco". "Nel secondo caso (il Trabocco, ndr) – dice ancora l’ex comandante del distaccamento dei Vigili del fuoco – è necessario intervenire soprattutto in relazione allo scorrimento lento che lo caratterizza e alla paratia che si forma nello sbocco a mare. Lo stesso dicasi per il Vallato, che serve la centrale Enel e che in passato ha creato seri problemi alla Superstrada, con la rottura di un tratto di argine il conseguente allagamento della zona attigua". Aurelio Del Medico ha voluto informare il Comune di tale situazione attraverso una lettera protocollata.

Cronaca

di Francesco Rossetti
"I letti e gli argini dei fiumi e dei fossi vengano ripuliti dalla ghiaia e dalle vegetazione per consentire il libero deflusso delle acque e scongiurare il rischio esondazione". Anche in tempi di siccità, è bene preoccuparsi dei fiumi in piena: lo ricorda Aurelio Del Medico, coordinatore tecnico del gruppo comunale di Protezione civile, che nella mattinata di giovedì ha svolto un sopralluogo in vari punti della città per verificare lo stato dei corsi d’acqua civitanovesi e sondarne i potenziali rischi in caso di forti precipitazioni. Dall’ispezione, Del Medico ne ha tratto alcune importanti conclusioni. "Il fiume Chienti – ha spiegato – è interessato dalla presenza di paratie che ostruiscono il deflusso delle acque in mare. In prossimità del ponte ferroviario è presente un isolotto di ghiaia e, nel pieno dell’alveo del fiume, una vegetazione di alto fusto. Preciso che stiamo parlando di una zona descritta come ad alto rischio idrogeologico, ‘R4’,che secondo il Pai (Piano assetto idrogeolico, ndr) presenta un’elevata capacità di esondazione. Di conseguenza, è necessario intervenire con urgenza, tramite le tradizionali tecniche di pulitura meccanica". Ma il Chienti non è l’unico corso d’acqua esaminato nel sopralluogo della Protezione civile. "Il fosso Castellaro – prosegue Del Medico –, che in passato ha dato luogo a varie tracimazioni tra le abitazioni, pur segnalato, attende un’accurata pulitura del percorso". In particolare, la visita al Castellaro ha interessato il tratto a ridosso del bar ‘Cinciallegra’, dove si registrano le maggiori criticità. Criticità che tuttavia riguardano anche "il Caronte – precisa il coordinatore –, il quale presenta tratti di occlusione totale. Va ricordato, inoltre, che nella sue adiacenze si snoda l’area dell’ex camping ‘Le Giare’, ormai ridotta a selva incustodita". Infine, le situazioni relative ai fossi Maranello, Trabocco e Vallato: nel primo caso "l’attraversamento di zone abitative risulta canalizzato fino allo sbocco". "Nel secondo caso (il Trabocco, ndr) – dice ancora l’ex comandante del distaccamento dei Vigili del fuoco – è necessario intervenire soprattutto in relazione allo scorrimento lento che lo caratterizza e alla paratia che si forma nello sbocco a mare. Lo stesso dicasi per il Vallato, che serve la centrale Enel e che in passato ha creato seri problemi alla Superstrada, con la rottura di un tratto di argine il conseguente allagamento della zona attigua". Aurelio Del Medico ha voluto informare il Comune di tale situazione attraverso una lettera protocollata.

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