"Rischio furti, chiese aperte di meno Borgo antico come un dormitorio"

L’appello di Cognigni: "Viviamo di più la città alta, sarebbe bene che lo facessero anche i residenti al Porto"

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di Ennio Ercoli

"Per paura dei furti, complice la scarsa circolazione della gente, aggravata dalla pandemia e dalla diminuzione dei negozi, anche le chiese a Civitanova Alta non sono più aperte tutto il giorno, come una volta. E’ un segnale allarmante. I sacerdoti, purtroppo pochi ed anziani, svolte le funzioni debbono chiudere le porte, per evitare ciò che in passato nessuno avrebbe osato fare". Lo sottolinea Giancarlo Cognigni, consulente industriale, da lustri segretario del Rotary civitanovese, club che la settimana scorsa nella Collegiata ha voluto un bel concerto d’organo (Callido 1782) di Francesco Cingolani, organizzato da Giovanni Martinelli. "Dobbiamo evitare lo spettro del dormitorio – dice Cognigni – perché la Città Alta è diventata tale: ci sono rimasti solo la Posta, due tabaccherie, due generi alimentari, tre bar, un’edicola, due banche, tre frutta e verdura, una pescheria (aperta tre giorni), una panetteriapasticceria al Torrione, una lavanderia, un paio di rosticcerie e poco altro. In via Roma, che era il Corso, i civitanovesi sono rimasti davvero in pochi ed anziani. Un minimo di vita sociale bisogna pur farla. Anche chi abita al Porto se venisse ogni tanto a fare una passeggiata, a prendere un caffè o un gelato, non sarebbe male. Godrebbe dell’atmosfera indubbiamente serena, potrebbe fare anche un salto in Pinacoteca. Essere presenti anche quando ci sono incontri importanti, come quello con Giulio Ferroni della Sapienza di Roma su Dante e Annibal Caro (Domenica 14, ore 17.30, teatro Annibal Caro). "Se vogliamo un futuro per il nostro meraviglioso centro storico medievale – puntualizza Cognigni – serve far quadrato su tutte le iniziative che si promuovono, ora da una parte ora dall’altra. Stare sempre alla finestra o ignorare ciò che c’è e viene fatto non ci porta francamente da nessuna parte. Anzi ci fa scivolare all’indietro, più di quanto non stia già accadendo ogni giorno per la rarefazione dei residenti e delle attività commerciali e artigianali". Ecco, quindi, l’appello di Cognigni: "Occorre partecipare. Con spirito di amicizia, collaborazione, tolleranza. Criticare e azzerare tutto, peggio ancora ostracizzare, è deleterio per l’intera comunità. Ci sono tante associazioni valide: Pro loco, Sted, Le Quattro Porte, Risorgere, Scuola di Musica, Scuola recitazione Cecchetti, Concerti del Conti, Acr. Conosciamole, apprezziamo quello che fanno in uno spirito di dialogo".