Sale slot, la maggioranza respinge la mozione

Nonostante le sentenze di Tar e Consiglio di Stato sulla distanza minima. Ciarapica: "La norma regionale non fa sufficiente chiarezza"

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di Lorena Cellini

Bocciata quattro volte, due dal Tar e due dal Consiglio di Stato, ma la delibera comunale del distanziometro sulle sale slot (n. 3232018) non verrà ritirata. In aula consiliare il centrodestra respinge la mozione con cui le opposizioni chiedevano di cancellare un atto di giunta bocciato da tutti i tribunali in cui stato discusso perché giudicato non in linea con la legge regionale sul contrasto al gioco d’azzardo. Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha rimarcato innanzitutto "l’assenza di specifici criteri applicativi contenuti nelle disposizioni legislative regionali" in merito al calcolo della distanza minima (500 metri) tra attività che ospitano sale slot e luoghi sensibili, tra questi banche, scuole e chiese, e poi ha giustificato la decisione di non revocare la delibera con cui il misurometro varato dalla giunta civitanovese ha allentato i criteri emanati nel 2017 dalla Regione "perché di fatto è inapplicabile. Gli effetti della delibera sono già bloccati, pensiamo però che la norma regionale non faccia sufficiente chiarezza sul metodo di misurazione. Stiamo approfondendo la questione e i nostri uffici chiederanno indicazioni alla Regione". La maggioranza è d’accordo con Ciarapica e la mozione dell’opposizione viene respinta con 12 no, 6 sì e 3 astensioni. "Ciarapica decide di tutelare le lobby del gioco d’azzardo e insiste su questa strada facendo balenare l’ipotesi di una modifica normativa della legge regionale che possa allargare ancora di più le maglie per l’apertura di nuove sale slot", attacca Francesco Micucci (Pd), che sottolinea "lo smarrimento di tre consiglieri della sua maggioranza, che si sono astenuti". Dura anche la consigliera Silvia Squadroni: "Il sindaco pare non avvertire che le sentenze vanno applicate, si tratta di un atto di legalità e non di interpretazione". L’esponente di Siamo Civitanova denuncia inoltre come "la Regione, a guida amica di Acquaroli, con una interpretazione della norma ha cercato di darvi una mano, e ha fatto anch’essa una figuraccia", alludendo alla stroncatura che i tribunali hanno riservato a un recente parere fornito da funzionari della Regione favorevole alla delibera di Civitanova. In consiglio comunale approvata inoltre l’adozione definitiva della variante di Palazzo Ciccolini che da struttura a destinazione scolastica diventerà un edificio per case popolari, intervento finanziato con i fondi del Pnrr. Il punto è passato con 14 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astensioni.