Sei etti di cocaina per l’entroterra, patteggia tre anni e due mesi

Coinvolti anche due uomini di San Ginesio e Petriolo, entrambi in attesa di sentenza tra settembre e il 2023

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Un patteggiamento, un rinvio a giudizio e un rinvio per il processo con il rito abbreviato: tre finali diversi per tre uomini accusati di aver rifornito l’entroterra di cocaina e arrestati dalla Guardia di finanza lo scorso settembre. Imputati erano Romolo Perugini, operaio 59enne di Trodica di Morrovalle, Giovannino Straffi, 63enne di San Ginesio, e Raoul Codoni, operaio 50enne di Petriolo, tutti accusati di aver spacciato sei etti di cocaina tra il 2020 e il 2021. Fermando uno dei loro clienti, i finanzieri avevano avviato l’operazione chiamata "Cespuglio", dal soprannome di uno degli indagati. Perugini si sarebbe rifornito della sostanza ad Ancona, e poi l’avrebbe affidata agli altri due per rivenderla ai vari consumatori in provincia. Codoni era stato arrestato anche a febbraio del 2021, perché sorpreso a spacciare quando, oltretutto, sarebbe anche dovuto rimanere a casa perché positivo al Covid. Su richiesta del procuratore Claudio Rastrelli e del sostituto procuratore Enrico Riccioni, i tre erano stati arrestati a settembre e ieri per loro, in tribunale a Macerata, si è tenuta l’udienza preliminare. Straffi, difeso dall’avvocato Marco Fabiani, ha patteggiato con il pm Rita Barbieri la pena a tre anni e due mesi di reclusione. Perugini, difeso dagli avvocati Fabiani e Vando Scheggia, ha chiesto il rito abbreviato, che è stato fissato dal giudice dell’udienza preliminare Giovanni Manzoni al 13 settembre. Codoni invece, difeso dall’avvocato Achille Castignani, sarà processato con il rito ordinario l’anno prossimo. Al momento i tre sono tutti liberi.

p. p.