di Lorena Cellini Le principali società di proprietà del Comune producono un utile complessivo annuo di 1.092.409 euro a fonte di un fatturato di 31.473.883; danno lavoro a 134 dipendenti che assorbono un costo di 6.102.412 e sono governate da consigli d’amministrazione nominati dal Comune, per i quali vengono spesi, in compensi, 53.622 euro annu, mentre 58.600 euro vanno a stipendiare i collegi dei revisori dei bilanci, pure questi nominati da palazzo Sforza. E’ la fotografia del 2021 dei dati di Atac spa, Civita.s srl (entrambe al 100% pubbliche) e del Mercato Ittico (al 60% comunale e il resto di cooperative di pescatori). Sono bracci operativi attraverso cui vengono gestiti trasporto pubblico e scolastico, servizio idrico, distribuzione del gas, pubblica illuminazione, lampade votive, farmacie, tributi comunali e parcheggi a pagamento. A questi servizi fondamentali si aggiungerà poi tra qualche settimana, a inizio 2023, la gestione dei cimiteri, che verrà affidata alla Civita.s perché non raggiunge il fatturato annuo di un milione di euro, come legge prevede, e che deve ampliare il suo raggio d’azione. La ‘locomitiva’ di queste società, e salvadanaio del Comune, è l’Atac che ogni anno gira a palazzo Sforza parte degli utili realizzati soprattutto con l’acqua. Il fatturato medio nel triennio 2019-2021 è stato di 22.870.991 euro, con utili che si sono così spalmati: lo scorso anno 1.027.723 euro, 1.599.191 nel 2020 e 876.354 euro nel 2019. Sono 116 i dipendenti, il loro costo a bilancio è di 5.430.000 euro l’anno. La società è amministrata da un consiglio d’amministrazione di cinque persone, espressione dalla maggioranza politica che governa il palazzo e i cui compensi ammontano a 34.136 euro mentre i revisori dei conti, pure in questo caso altrettante cinque persone, valgono una spesa di 25.960 euro. Anche della Civita.s (accertamento tributi comunali e gestione dei parcometri) il Comune detiene il 100% delle quote. I dipendenti sono 13 per un costo annuo del personale di 426.362 euro. Il fatturato medio del triennio è stato di 901.485 euro con esigui utili: 15.380 lo scorso anno, 24.983 euro quello prima e 13.942 euro nel 2019. Tre i componenti del Cda – pure espressi dalla politica – con un monte compensi annuo di 8.129 euro mentre è di 12.480 euro quello dell’unico revisore dei conti. Del mercato ittico invece il Comune possiede il 60% delle quote. La media triennale del fatturato è di 7.104.486 euro con risultati altalenanti: 49.306 euro l’utile del 2021, appena 1.198 euro quello del 2020 e una perdita di 342.033 euro nel 2019. Cinque i dipendenti a libro paga per un costo annuo di 246.100 euro. Il cda, in questo caso, è governato da cinque persone (tre espresse dal Comune) e il collegio dei Revisori del bilancio è composto da tre persone (due nominate dal Comune): il primo costa 11.377 euro l’anno, il secondo 20.160 euro.