"Sono partita che ero commessa, torno da attrice protagonista"

Sofia Boschi con ’Memento Mori’ chiude la stagione del Mugellini "Lo spunto è una metafora sul gioco degli scacchi"

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di Giorgio Giannaccini

Tornerà nella sua città da protagonista la giovanissima attrice Sofia Boschi, 25 anni appena, con lo spettacolo "Memento Mori", in programma domani alle 21.15 nel teatro Mugellini. Questo è l’appuntamento che chiude la stagione teatrale di Potenza Picena, e vedrà in scena la compagnia bolognese "Collettivo Crisi Collettiva". Sul palco, oltre alla portopotentina Boschi, ci sarà l’attore anconetano Filippo Gonnella, in una commedia scritta e diretta da Elia Montanari e Beatrice Zanin.

Boschi, quando è nato il suo amore per il teatro?

"Già a sei anni, perché frequentavo la scuola di danza dell’asd Ritmosfera, una realtà locale che è stata fondamentale, perché mi ha permesso di esibirmi anche in Canada con dei musical. Poi, a 22 anni, ho deciso di trasferirmi a Bologna per frequentare la scuola di teatro Alessandra Galante Garrone, dove mi sono diplomata a dicembre 2020. All’epoca fu una decisione particolare, lavoravo in un negozio come commessa, ma mi sentivo incompleta e ho osato".

E come nasce questa commedia che la vede protagonista?

"Con dei miei ex compagni di corso ho fondato il collettivo, tant’è che siamo tutti tra i 24 e i 25 anni. In pratica l’idea è venuta durante il lockdown, quando ci siamo chiesti se realmente stessimo vivendo la nostra vita appieno. E la trama è semplice: una ragazza entra in un bar con una scacchiera in mano, mentre il barista è a fine turno. Insomma, il futuro e il passato dei due protagonisti si intrecceranno, attraverso una metafora sul gioco degli scacchi, dove ognuno deve fare la sua mossa".

A chi vi siete ispirati?

"Sicuramente a Beckett, visto che ci si interroga sull’esistenza, con l’intento di rivolgersi sia alle nuove generazioni che ai più adulti. Il tutto è poi condito da uno stile ironico e comico, con il messaggio profondo che nella vita non si deve solo prendere una decisione, ma bisogna viverla".

E’ emozionata per questo ritorno a casa?

"Moltissimo. Torno da chi mi ha avviato al teatro e dalla mia famiglia, e l’aspettativa su di me è davvero alta".

Qual è la sua giornata tipo?

"Molto frenetica: di mattina faccio corsi di recitazione nelle scuole, il pomeriggio la baby sitter e di sera le prove. E’ un grosso ma necessario sacrificio, anche perché nel settore dello spettacolo c’è un giro ridotto di soldi".