"Struttura sanitaria senza autorizzazioni": sit-in davanti al Comune

Protesta dell’opposizione, . Tartabini: "Uffici al lavoro,. nessun ostruzionismo"

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Momenti di caos e confusione ieri mattina a Potenza Picena, dove i membri del Pd e dei 5Stelle locali hanno tenuto un sit-in di protesta davanti al municipio, finché sono poi entrati all’interno. Questo, perché non soddisfatti delle risposte ricevute dalla maggioranza in merito alla vicenda della struttura sanitaria che opera in città senza avere alcuna autorizzazione, stando a una recente ispezione dell’Asur. Tant’è che le minoranze hanno inoltrato, giorni fa, un esposto alla Prefettura di Macerata. A protestare, ieri, c’erano Enrico Garofolo e Stefano Mezzasoma (capigruppo rispettivamente di Pd e 5Stelle) e l’ex deputato Mario Morgoni. In una nota, i dem affermano che si è trattata di "una pacifica azione di protesta. In un colloquio con la segretaria comunale, Gabriella Maria Galassi, è stata ribadita la necessità che all’opposizione vengano forniti con rapidità, in forma integrale e senza frapporre ostacoli, i documenti richiesti per poter esercitare al meglio il proprio ruolo. Sulla vicenda della struttura sanitaria operante senza le dovute autorizzazioni, il Pd non abbasserà la guardia, continuando a sollecitare risposte rapide e azioni incisive da parte della giunta, informando puntualmente i cittadini sugli sviluppi di questa incresciosa situazione". Ma l’episodio di ieri non è andato giù al sindaco Noemi Tartabini, che anzi ha sottolineato che dem e pentastellati "si sono recati, muniti di telecamera, negli uffici comunali, manifestando con atteggiamenti aggressivi e tutt’altro che rispettosi". Il primo cittadino potentino racconta, inoltre, di averli "incontrati in piazza, e, constatata la situazione, li ho invitati a salire in sala giunta per un confronto. I manifestanti tuttavia hanno declinato il mio invito". Al contempo, la Tartabini ribadisce che sulla vicenda della struttura sanitaria non è stato attuato "nessun ostruzionismo. La prima richiesta di accesso agli atti è stata evasa dopo sette giorni. La seconda, è stata presentata 13 giorni fa. E gli uffici stanno lavorando. La richiesta in oggetto ha presupposto una attività di verifica e confronto con enti sovraordinati. La normativa relativa alla richiesta di accesso agli atti prevede 30 giorni di tempo per il rilascio della documentazione da parte degli uffici. Nessun ritardo quindi, né tanto meno reticenza. Saremo assolutamente disposti a far presente a sua eccellenza il Prefetto, il comportamento assolutamente discutibile dei consiglieri di minoranza".

Giorgio Giannaccini