Studenti in ritardo a scuola, è polemica sui trasporti

I genitori degli alunni del Fermano che vanno alle superiori nella zona Alta: "Arrivano 15 minuti dopo e non si sa di chi è la colpa"

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di Marisa Colibazzi

Gli studenti del fermano che frequentano le scuole superiori di Civitanova Alta sono arrivati in ritardo di un quarto d‘ora il primo giorno di scuola, così anche il secondo e il terzo e i professori hanno cominciato a richiamarli al rispetto degli orari, pena una nota sul registro o, addirittura, la richiesta di una giustificazione scritta. Una situazione incresciosa che ha indispettito, e neanche poco, i genitori che, di conseguenza, hanno cominciato a telefonare alle due società di trasporti, Trasfer e Atac. "Cosa abbiamo ottenuto? Un rimpallo di responsabilità che, purtroppo, non consente di risolvere il problema" si sfoga uno dei tanti genitori. Qual è il problema? "I ragazzi provenienti dal fermano, ad esempio da Sant’Elpidio a Mare, prendono la corriera della Trasfer per raggiungere Civitanova e, da lì (con il cambio, ndr), salgono sul mezzo dell’Atac che li porta a Civitanova Alta. Il fatto è che arrivano a destinazione con un buon quarto d’ora di ritardo rispetto all’orario stabilito e devono sorbirsi i rimbrotti, legittimi, dei docenti che li vedono arrivare in classe a lezione iniziata". Nel tentare di capire cosa non sta funzionando in questa organizzazione, le famiglie hanno chiesto informazioni alle due società "ma ci siamo sentiti rispondere dall’una che la colpa del ritardo è da imputare all’altra, e viceversa. A noi, interessano poco queste dinamiche e non tocca a noi pensare a come vanno risolte. Ci interessa e pretendiamo che il servizio venga svolto in maniera puntuale, e se serve un mezzo in più che venga utilizzato. Ci interessa che i nostri ragazzi non vengano messi in condizioni di difficoltà e di disparità nella scuola che hanno scelto di frequentare", insistono i genitori. Che aggiungono: "Abbiamo già pagato l’abbonamento annuale per il trasporto scolastico e versato 350 euro (sarebbero dovute essere 410 euro, ma pagano meno grazie a un bonus settoriale, ndr) per un servizio che, al momento, non corrisponde a quello per cui abbiamo pagato e non ci sembra giusto neanche questo". Una situazione che, tra l’altro, sta mettendo sì, in imbarazzo i ragazzi, ma sta creando difficoltà anche ai professori che, a lezione iniziata si vedono arrivare i ritardatari. "Sappiamo che non è la prima volta che accadono situazioni di questo tipo – la conclusione degli utenti – ma crediamo che una soluzione debba essere trovata e pure al più presto".