Civitanova, scatta la tassa di soggiorno. "Vigileremo sugli interventi"

Albergatori, Iualè: introiti da investire nei servizi

Simone Iualè

SIMONE IUALE' (FOTO DAL SUO FACEBOOK) CIVITANOVA MARCHE.

Civitanova, 30 settembre 2018 - Da domani entra in vigore la tassa di soggiorno. La tariffa prevede un euro al giorno nelle varie strutture. Ma dal settimo giorno non è più dovuta. Nel regolamento sono previste esenzioni per gli under 14 e gli over 75, per i famigliari di persone ricoverate o in terapia nelle strutture sanitarie del territorio e per chi prosegue le cure, persone con disabilità o personale delle forze dell’ordine. La riscossione è affidata ai gestori delle strutture. Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha sottolineato che «quello che ne deriverà dagli introiti verrà utilizzato per potenziare l’accoglienza e la ricettività stessa, che significa tante cose. Da interventi concreti per la città a varie migliorie per il turismo». Quando alle problematiche, Ciarapica ha detto «che non sono risultate esservi criticità sull’avvio. Capisco magari le posizioni della categoria, con un aggravio nella gestione. Tanto che cercheremo di rendere il tutto il più agevole possibile. Ma credo – ha aggiunto – che questa imposta non sia ostacolo agli arrivi o penalizzazione per le strutture. Anzi. Un turista del resto non è che non sceglie una città per un euro al giorno in più, ma sceglie un luogo perché più accogliente, più sicuro. Migliore». 

 

Simone Iualè è il presidente dell’associazione albergatori Civitanova.

Iualè, avete in passato espresso il vostro disappunto circa l’imposta di soggiorno. Ora è «digerita» o restano i dubbi?

«Diciamo che il callo rimane. Purtroppo è stata decisa e a malincuore la accettiamo. Quindi andremo a far pagare questa tassa. Cercheremo in qualsiasi modo di renderla meno impattante e comunque resta il fatto che saremo vigili sul come verranno spesi tali introiti. Questa imposta ha un fine ben preciso, non vogliamo sia inserita in un calderone di altri interventi comunali. Anche se nel regolamento non ci sono norme chiare. Permettendo allora qualsiasi intervento. Mi chiedo, addirittura asfaltature? Questi non sono servizi certo per il turista. Saremo molto attenti».

Il Comune aveva infatti detto che verranno reinvestiti in progetti per migliorare l’accoglienza. E’ già definito qualcosa?

«Al momento no. Un conto è parlare di progetti in generale, un altro è elencare interventi. Seppur richiesti non abbiamo ad oggi avuto un riscontro in merito alle future intenzioni del Comune. Sappiamo che saranno spesi per progetti di accoglienza, ma non quali saranno. Ci hanno comunque chiesto di indicare le nostre preferenze».

Recentemente si è tenuta una riunione tecnica a Palazzo Sforza. Prevede confusione nella riscossione?

«Avevamo riscontrato piccole mancanze, partendo dalle autocertificazioni per chi non dovrà pagare la tassa (nel caso di parenti e accompagnatori di persone ricoverate). Nell’ultima riunione risulta che tali punti sono stati inseriti e superati. Comunque come albergatori abbiamo svolto piccole prove tramite una demo, quindi non credo ci saranno grossi problemi nella riscossione. Ma come tutte le novità le questioni possono uscire fuori».

I clienti protesteranno?

«Mi ripeto: il territorio non può considerasi prettamente turistico (per questo a mio avviso andava risparmiato dalla tassa) e far iniziare l’imposta ad ottobre significa poi colpire chi qui viene per lavoro e non certo per vacanza. Incidendo sul settore business. Sarebbe stato forse più giustificabile incominciare a gennaio o verso l’inizio della nuova stagione, anche perché ora veniamo da una grande mole di lavoro. Però ormai è stata varata e ben venga se la riscossione sarà mirata alla promozione e sviluppo del turismo e del territorio. E su questo, ribadisco, vigileremo».